Idrogeno: in Trentino le prime due stazioni di rifornimento entro il 2026
di Carlotta Nicoletti
Autorizzati due impianti lungo l’Autostrada del Brennero: passi concreti per una mobilità sostenibile e una rete nazionale a idrogeno

Due stazioni di rifornimento a idrogeno, le prime in Trentino, saranno installate a Lavis presso le aree di servizio autostradale Paganella Est e Ovest. L’autorizzazione, rilasciata dal Servizio Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento ad Autostrada del Brennero Spa, rappresenta un passo significativo verso la mobilità sostenibile. Gli impianti saranno operativi entro il 2026, come riporta Ferpress.
Un progetto innovativo – “Questi impianti, tra i primi in Italia, sono un tassello fondamentale per il futuro sostenibile della mobilità locale,” ha dichiarato Roberto Failoni, assessore all’artigianato e commercio. Gli impianti supporteranno il corridoio del Brennero, rafforzandone il ruolo di hub per la distribuzione di idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili.
Strategia Autobrennero – Diego Cattoni, AD di Autostrada del Brennero, ha evidenziato come “queste stazioni siano parte di una visione a lungo termine per trasformare il Brennero in un corridoio verde a zero emissioni.” Oltre ai due impianti trentini, sono previsti sei nuovi punti di rifornimento lungo l’asse autostradale nei prossimi anni.
Investimenti e obiettivi – I due progetti rientrano tra i 36 approvati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con fondi del PNRR, destinati alla costruzione di una rete nazionale di stazioni a idrogeno. L’obiettivo è sostenere il traffico commerciale pesante lungo il corridoio europeo TEN-T, strategico per la mobilità su scala continentale.
Caratteristiche tecniche – Ogni impianto sarà dotato di 6 pile per lo stoccaggio dell’idrogeno (2.130 kg per Paganella Est e 2.400 kg per Paganella Ovest), sei compressori e quattro erogatori, capaci di fornire idrogeno a diverse pressioni per veicoli leggeri e pesanti.
Un futuro sostenibile – Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autobrennero, ha concluso: “Investiamo nell’idrogeno da oltre 10 anni: creare una rete è la chiave per renderlo una reale alternativa di trazione.”
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