Genova, terzo incontro sui pericoli del gioco d'azzardo. L'assessore comunale Rosso: "Quando è patologico diventa una piaga"

di Gaia Cifone

"La Trappola dell'Azzardo", progetto ideato da BPER Banca e Avviso Pubblico, è rivolto sia a studenti che personale scolastico. La tappa inaugurale a Roma

Si è tenuta a Genova un’ulteriore tappa de “La Trappola dell’Azzardo”, un progetto ideato da BPER Banca e Avviso Pubblico, al fine di prevenire il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, sempre più diffuso tra le giovani generazioni.

Quello del capoluogo ligure è il terzo di una serie di incontri gratuiti rivolti sia a studenti e personale scolastico, con focus dedicati su come arginare il fenomeno del gioco d’azzardo tra i minori, sia a tutta la cittadinanza con l’obiettivo di dare ancora più consapevolezza dei danni all’economia provocati dal gioco d’azzardo, soprattutto a causa del riciclaggio di denaro sporco e del rischio legato a fenomeni di usura. La tappa inaugurale del progetto si è tenuta a Roma con grande partecipazione di studenti e non solo.

La tappa genovese del progetto ha visto come relatori del mattino, con gli studenti e le studentesse dell’Istituto Nautico San Giorgio, Paola Arnuzzo, psicologa e psicoterapeuta Asl3 Genovese, Angelo Carta, educatore associazione Comunità di San Benedetto al Porto e Mariarosa Lamanna, psicologa della Cooperativa sociale Ma.ris.

Nel pomeriggio, presso BPER Banca, al Salone di rappresentanza del XV piano, si è svolto l’incontro rivolto a tutta la cittadinanza dal titolo “Scommettiamo che fa male? Come prevenire la dipendenza da gioco d’azzardo patologico”.

L’assessore Avvocatura e Affari legali, Servizi sociali, Famiglia e Disabilità del Comune di Genova Lorenza Rosso in apertura del convegno, ha affermato: “Il gioco d’azzardo patologico è uno dei grandi problemi del nostro tempo, una piaga che colpisce non solo chi ne è affetto, ma anche tutte le persone che gli stanno intorno e che ha ripercussioni sulle loro vite.

L’approccio al gioco d’azzardo è ormai sempre più precoce e le azioni di prevenzione assumono un carattere di fondamentale importanza per evitare che i giovani cadano nella spirale della patologia. C’è poi un secondo aspetto che dobbiamo tenere in considerazione, ovvero le mani delle organizzazioni criminali e delle mafie dietro al gioco d’azzardo. Per questo iniziative come quella di oggi, nelle scuole, sono fondamentali per aumentare la consapevolezza dei giovani delle ripercussioni del gioco d’azzardo”.

Luigi Zanti, responsabile della Direzione Territoriale Liguria di BPER Banca, ha dichiarato: “Siamo alla terza tappa di una serie di incontri che ritengo davvero importanti. BPER, con questo progetto, ha deciso di assumere anche un ruolo sociale all’interno di questo fenomeno. La nostra Banca vuole essere parte attiva nel porre l’attenzione sui rischi e pericoli del gioco patologico e già nel tempo ha attuato diverse azioni per tutelare i propri clienti e le loro famiglie, affiancandole con un’attività di sensibilizzazione e informazione. Anche qui in Liguria il riscontro di adesioni e l’interesse verso l’argomento sono stati notevoli”.

Emanuele Vitale, Vicepresidente di Avviso Pubblico, ha aggiunto: “Avviso Pubblico è in prima linea a fianco agli Enti Locali e alle Regioni per alzare la soglia di attenzione sull’impatto sociale, economico e sanitario del gioco d’azzardo. Vi è anche un cono d’ombra sui vantaggi che traggono le mafie da questo settore e ne stiamo parlando a lungo durante i nostri incontri. Questo viaggio insieme a BPER Banca rafforza una sinergia che deve estendersi sempre più in ogni ramo della società, perché regolamentare questo mercato e ridurre i rischi che la dipendenza da gioco d’azzardo patologico provoca è nell’interesse di tutti.

Al convegno sono intervenuti anche Sonia Salvini, responsabile scientifico del piano regionale gioco d’azzardo di Alisa e membro dell’Osservatorio Nazionale sul Gioco; Claudio Queirolo, psichiatra, referente dell'ASL 4 per il gioco d’azzardo patologico e Ina Maria Hinnenthal, direttrice SerD Asl3 Genovese e referente del progetto “Game over”.