Genova, in cinque anni cresciuto del 48% il numero di cittadini presi in carico dai Servizi Sociali del Comune
di Redazione
Il consigliere delegato Baroni: "Dieci milioni di euro in più per rispondere ai nuovi disagi e alle nuove sacche di povertà portate dalla pandemia"
Sono stati 25.203 i cittadini presi in carico dai servizi sociali del Comune di Genova nel 2021, aumentati del 48% rispetto ai 17.048 nel 2017.
E' il trend emerso dalla presentazione dei dati di sintesi del sistema dei servizi sociali comunali illustrati dal consigliere delegato alle Politiche sociali Mario Baroni.
Si tratta di 6.240 minori, 8.860 adulti, 3.077 diversamente abili, 5.304 anziani e 1.722 migranti.
Il Municipio con più persone supportate dai servizi sociali è il Centro Est con 3.040 assistiti, seguito dalla Val Polcevera (3.034), Medio Ponente (2.527), Ponente (2.490), Bassa Val Bisagno (2.338), Media Val Bisagno (2.135), Centro Ovest (1.672), Levante (1.231) e Medio Levante (1.106), a cui si aggiungono i 2.025 assistiti dall'Ufficio cittadini senza territorio (Ucst), i 1.865 dalla task force per il reddito di cittadinanza e i 1.504 dal progetto 'Mac'.
"Nel 2021 il Comune di Genova ha investito 61 milioni sul sociale con un incremento di oltre 10 milioni rispetto al 2016, - sottolinea Baroni - per rispondere ai nuovi disagi e alle nuove sacche di povertà che la pandemia covid ha portato con sé e che oggi rischiano di ampliarsi ulteriormente a causa dei rincari dell'energia e delle materie prime".
"Il lavoro svolto dai servizi sociali del Comune di Genova nell'ultimo quinquennio è stato titanico, abbiamo incrementato di oltre 10 milioni euro le risorse annue destinate al settore passando dai 49 milioni di euro del 2016 ai 61 del 2021, per rispondere a gravi difficoltà, dal crollo del ponte Morandi alle alluvioni, dall'Afghanistan all'Ucraina, fino ai due anni di pandemia. E' successo veramente di tutto".
Così consigliere delegato Mario Baroni commenta l'aumento del 48% in 5 anni dei genovesi presi in carico dai servizi sociali. "C'è stata una forte collaborazione del terzo settore, degli enti, della Prefettura e della Questura, però è fuori discussione che servono più risorse perché il sociale non è un problema che finisce. - sottolinea - I numeri dimostrano che a Genova c'è un fabbisogno enorme".
"Sono oltre 25 mila i genovesi presi in carico, non aiutati, perché c'è una differenza sostanziale, quel numero si riferisce alle persone prese in carico dai servizi sociali, seguite dai 350 lavoratori dei 9 Ats del territorio e dai 208 assistenti sociali. - spiega - Si tratta di persone che conosciamo perfettamente una ad una, non sono aiuti spot come può essere un buon pasto, sono persone che abbiamo in carico seguendo giorno per giorno"
"I rincari dell'energia, delle bollette e delle materie prime soprattutto per il terzo settore sono un fattore esplosivo, - paventa Baroni - perché vive grazie a strutture in pareggio con risorse scarse, sul sociale non si guadagna, per cui l'aumento dei costi e dei poveri incide moltissimo sulla tenuta economica del terzo settore. Tenete presente che gli stipendi del terzo settore tante volte non raggiungo i 1.000 euro".
"Dal Governo sono arrivati gli aiuti durante la pandemia per i buoni alimentari, ci sono stati alcuni ristori, ma per il terzo settore sono stati pochi e hanno riguardato solo la parte commerciale. - evidenzia - Sul sociale non vediamo ancora l'attenzione che merita, si chiama 'terzo settore' ma non perché in classifica è terzo. Oggi come oggi se la nostra società sta in piedi, ci sta perché c'è la rete del terzo settore".
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