Genova, il sindaco Bucci a 'Tiro incrociato': "I Forti: trent'anni dopo, sono il nuovo Acquario"

di Redazione

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Genova, il sindaco Bucci a 'Tiro incrociato': "I Forti: trent'anni dopo, sono il nuovo Acquario"

Di Massimiliano Lussana

 

Spazio sul mare, spazio sui monti. 

L'ultima partita del sindaco di Genova Marco Bucci, declinata a “Tiro incrociato”, la trasmissione di approfondimento di Telenord in onda questa sera, è quella di "allargare" la città. 

E così, esattamente 31 anni dopo l'Acquario che nello scorso febbraio ha registrato il record di visitatori, il primo cittadino lancia la nuova scommessa: l'estensione della città verso i monti. Con i Forti come attrattiva turistica unica.

"I turisti, in particolare quelli stranieri - spiega Bucci - sono sempre più alla ricerca di un turismo esperienziale, e noi saremo in grado di offrirglielo, con la possibilità di essere in spiaggia e in riva al mare e poi pochi minuti con la funivia salire alla rete dei Forti, dove immergersi nella storia, ma anche partire per percorsi in bicicletta o di trekking, oppure gustare i nostri prodotti tipici e l'enogastronomia del territorio. Dal Righi partirà una strada con il fondo morbido proprio per facilitare le escursioni e sarà di qualcosa di unico al mondo, che porterà moltissimi turisti dal Nord Europa, complice il nostro clima splendido".

Ma l'allargamento di Genova sarà anche verso il mare: "La Diga è importante perchè Genova si allarga, non solo per avere navi più grandi nel nostro porto. Poi, certo, ci permetterà di portare le merci fuori dalle banchine su ferro e non su gomma, con due flussi di traffico indipendenti fra quello cittadino e quello di uscita dal porto".

Spazio, altro spazio, a partire dal Waterfront di Levante: "Porto e città non devono essere alternativi, ma andare di pari passo, alleati, insieme, in congiunzione" spiega Bucci. E quindi respinge al mittente le polemiche degli industriali sulla passeggiata di primavera di domenica: "Rispetto moltissimo il lavoro delle riparazioni, ma la strada è dell’Autorità portuale, non loro. E' chiaro che la prima cosa è il lavoro, ma la vera sfida è portare avanti entrambe le vocazioni di Genova. Che poi il futuro sia quello all'interno della strada fra la Foce e il Porto Antico o un altro, lo vedremo. La città deve avvicinarsi all’acqua e questo può avvenire o con quella strada o in altri modi: dal nuovo Waterfront di Levante ci sarà anche un ascensore che sale verso corso Aurelio Saffi dove c'è il capolinea del 35".

Il Watefront insieme alla Casa della Vela sarà anche la migliore eredità dell'Ocean Race ("per la finale avremo un'iniziativa culturale ogni sera, con la declinazione di mare e cultura, concerti e spettacoli"). Spiega il sindaco: "Il Waterfront di Levante sarà vissuto: con le case, i trasporti pubblici, integrato con città, la fabbrica delle idee per start up con incubatori che richiameranno anche giovani da fuori Genova e l' hospitality".

Stimolato dal direttore di Telenord Giampiero Timossi sul modello che gli piace di più, Bucci cita il Waterfront di Boston, "ma noi in più abbiamo la Diga, anche se hanno il sangue salato come noi". E, allargandosi verso levante, il mercato del pesce avrà una parte residenziale e piccoli negozi che venderanno prodotti del territorio. E i parcheggi? "Quella della chiatta-parcheggio galleggiante sul mare è un'ottima idea, esiste già nel Nord Europa, ma ha delle criticità, visto che non è così facile entrare e uscire dal porto, anche per motivi di sicurezza. Quindi stiamo lavorandoci per trovare la soluzione migliore".

Da un lato all'altro del porto, c'è il tema dei depositi chimici, "a Sampierdarena, perchè chi vagheggiava altre soluzioni in realtà non le ha mai proposte. Noi abbiamo valutato sette diverse soluzioni, ci ho messo quattro anni e mezzo anziché due per mantenere la promessa che avevo fatto agli abitanti di Multedo. Se qualcuno avesse un’altra soluzione migliore la prenderei subito in considerazione. Ma non è tale quella all’interno del Porto Petroli anch’essa troppo vicina alle case, non come oggi, ma comunque vicino".

E il quadro del nuovo porto-città si allarga anche a Ponente: "Bacini e riparazioni navali hanno bisogno di ulteriori spazi, servono nuovi bacini. Noi siamo una città che sta crescendo: quindi non si parla assolutamente di spostarle dalla sede attuale, ma semmai di allargare gli spazi. Penso ad esempio ad alcune lavorazioni che potrebbero andare vicino ai cantieri di Sestri".

"Tiro incrociato" tocca tutti i temi e si arriva anche a "Genova Jeans che tornerà: è importante per tanti motivi, il jeans è conosciuto nel mondo e quindi la manifestazione avrà la parte museale, eventi, coinvolgimento del mondo della moda. Noi vogliamo che il Jeans abbia una casa. Abbiamo avuto anche donazioni per macchine che fanno jeans e più che il brand, vogliamo portare la cultura del jeans".

Esattamente come la cultura del libro, di cui Genova sarà la capitale quest'anno: "Un evento che significa grande visibilità per la città e che permetterà che si parli di Genova nel mondo, ma anche di alzare il livello culturale della città, migliorando i comportamenti dei cittadini, come sempre quando si va anche al cinema o a teatro. E la biblioteca del bibliofilo Marcenaro cara al sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi? "Abbiamo chiesto all' Agenzia delle Entrate e alla Sovrintendenza di quantificarcene il valore, non vogliamo scandali pagandola cifre fuori mercato".

E cultura sarà persino il nuovo Ferraris "aperto sette giorni su sette e ventiquattro ore al giorno. La città ora è viva anche di sera. Sette anni fa non mi pare fosse così..."