Genova, funivia Begato, protesta davanti a Tursi. Lodi (Azione): "Progetto 'megalomaniaco', non migliorerà la città"
di Stefano Rissetto
"La giunta continua a insistere nel voler spendere 40 milioni per un impianto che non ha alcun futuro di sostenibilità economica"
Si è riunita in mattinata in Comune una Commissione consiliare sul tema della Funivia Stazione Marittima - Begato, con aggiornamenti e approfondimenti sul progetto. Un centinaio di manifestanti ha protestato davanti a Palazzo Tursi per dire 'no' alla realizzazione dell'impianto, definito "un'opera inutile del costo di oltre 40 milioni di euro e senza ricadute positive per la città". Sono scesi in piazza davanti alla sede del Comune di Genova i rappresentanti del collettivo 'Con i piedi per terra', del coordinamento delle associazioni di Oregina e Lagaccio, il quartiere maggiormente interessato dalla costruzione dell'impianto voluto dalla Giunta Bucci. L'ennesima protesta è andata in scena in occasione della commissione consiliare sull'opera che si è svolta in aula rossa. Alcuni esponenti dei comitati hanno anche presenziato alla commissione ascoltando i quesiti posti dai consiglieri e dagli esperti auditi e le risposte fornite dai tecnici, in particolare dall'architetto-progettista Carlo Cillara Rossi e dall'assessore comunale ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi. Nessuna grande novità è emersa dai lavori della commissione sull'opera, sulla quale è in corso - ma sospesa - la Conferenza dei servizi e che dovrà essere realizzata entro il 2026 per poter usufruire dei 40 milioni messi a disposizione dal fondo complementare del Pnrr. Ancora una volta le critiche arrivate sono state relative "all'impatto della funivia sul quartiere del Lagaccio, sulla mancanza di un progetto chiaro per forte Begato, dove sarà costruita la stazione di arrivo, sulla reale utilità dell'impianto come servizio di trasporto pubblico e sui costi di gestione e manutenzione".
Sulla questione si esprime la consigliera comunale di Azione, capogruppo di Gruppo Misto, Cristina Lodi. "Oggi la seconda puntata di una commissione che ha visto le audizioni di tutte le realtà coinvolte dal “megalomaniaco” progetto della funivia del Lagaccio – sostiene Cristina Lodi, esponente di Azione e capo del Gruppo Misto – Anche questa mattina non abbiamo ricevuto alcuna risposta alle domande che da mesi poniamo. La giunta continua a insistere nel voler spendere 40 milioni di euro di un fondo compensativo nazionale per costruire una funivia che non ha alcun futuro rispetto alla sostenibilità economica e all'azienda Amt".
"Un progetto che non migliorerà il trasporto pubblico locale e la qualità della vita dei cittadini del Lagaccio e soprattutto potrebbe essere evitato - sostiene la Lodi - scegliendo alternative più economiche e sostenibili, come per esempio rilanciando la già esistente cremagliera di Granarolo. Non esiste uno studio che dimostri che essa non possa essere rilanciata né prolungata. La serietà di un'amministrazione pubblica sta nel dimostrare con atti formali, con progettazioni, con studi e con rilevazioni che ciò che esiste non va più bene e va cambiato. Ma questo studio non c’è. Il tutto con la grande assenza dell'assessore alla Mobilità Campora, che dovrebbe essere in prima linea in una commissione sul tema e dovrebbe avere il compito di dimostrare come una funivia di questo tipo rientri in un sistema di trasporto pubblico di prossimità, di frequenze, di interscambio e che davvero valga la pena di essere costruita".
"A oggi non c'è nessuna informazione tecnica che dimostri che questo progetto è in linea con i grandi modelli di mobilità sostenibile delle città che davvero studiano i sistemi di trasporto. Un’altra grande assente continua a essere la Regione, che ha detto no alla valutazione di impatto ambientale: una scelta - conclude la Lodi - che mi risulta incomprensibile e inaccettabile considerato il forte impatto che l’opera avrà sul Lagaccio e sui suoi abitanti".
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