Genova, Fedespedi e Confetra chiedono responsabilità per evitare il blocco del porto

di Pietro Roth

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Marcucci: "L'AdSP intervenga per risolvere la situazione nel breve periodo"

Genova, Fedespedi e Confetra chiedono responsabilità per evitare il blocco del porto
“La posizione della Federazione Nazionale delle Imprese di Spedizioni Internazionali è sintetizzabile in due punti chiari: il porto di Genova è, a livello nazionale, il principale snodo dei traffici commerciali al servizio del polmone produttivo dell’economia italiana e, a livello internazionale, una delle principali porte di accesso all’Europa”. Così il Presidente di FEDESPEDI, Roberto Alberti. “Inutile dire che il blocco del porto – prosegue Alberti -, in questo momento, sarebbe un danno economico per tutti; in particolare, per una città come Genova, già penalizzata da problemi di viabilità e di connessione dovuti ad un deficit infrastrutturale, ulteriormente aggravato dal crollo del Ponte Morandi. L’invito e l’appello della comunità degli spedizionieri è al senso di responsabilità e all’impegno per soluzioni che affrontino alla radice le cause che determinano le inefficienze del porto di Genova. La logica risarcitoria, che ha guidato la trattativa fino ad oggi, nonostante risponda a legittime esigenze dell’autotrasporto, di fatto non contribuisce a raggiungere l’obiettivo che sta a cuore a tutti: l’efficienza dello scalo portuale genovese, nell’interesse di tutti gli operatori economici coinvolti – spedizionieri, autotrasportatori, agenti marittimi e terminalisti – e, in ultima analisi, della “merce” stessa. In questo quadro, dunque, Fedespedi chiede all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale di governare con responsabilità di ente pubblico e di agire nell’interesse e al servizio dei cittadini e delle imprese per sviluppare e rendere operative in tempi ragionevoli soluzioni di gestione dello scalo efficaci ed efficienti nel lungo periodo”. Aggiunge Nereo Marcucci, Presidente di CONFETRA: “Siamo d’accordo con Fedespedi nel ritenere che a problemi strutturali debbano essere date risposte strutturali e in tempi ragionevoli. Per quanto riguarda la congiuntura attuale, riteniamo che l’AdSP del Mar Ligure Occidentale, nel breve periodo, dovrebbe farsi carico delle modalità e delle risorse per ristorare gli autotrasportatori dei costi generati dal crollo del Ponte Morandi; risorse che, anche a questo fine, sono già nella sua disponibilità”. Conclude il Presidente Alberti: “Oggi si ha la grande opportunità di dare un segnale forte di cambiamento, agendo nel breve come nel lungo periodo, per risolvere il problema intervenendo sulle cause. L’Autorità portuale di Genova ha recentemente presentato un piano triennale di investimenti per il 2019-2021 che – grazie anche ai fondi aggiuntivi stanziati dal Governo con il Decreto Genova e la Legge di Bilancio (di prossima approvazione) – vale 922 milioni di euro, di cui oltre la metà garantiti dall’ente e la restante parte a carico dei soggetti privati a vario titolo coinvolti nei progetti di sviluppo del porto. Questo ci sembra un passo nella giusta direzione: puntare ad aumentare la qualità del servizio reso, facendo convergere ingenti risorse pubbliche e private in un progetto concreto di interventi infrastrutturali, urgente e necessario a rendere sempre più efficiente e competitivo, a livello internazionale, lo scalo genovese”.