Genova, "Creuza de mä" 40 anni dopo, Pagani: "De André voleva una lingua finta poi passò al genovese, i discografici temevano il disastro"

di Stefano Rissetto

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Il polistrumentista ex PFM, coautore del fortunatissimo disco, riporta il capolavoro di Faber in tournèe a partire dal 21 giugno

Genova, "Creuza de mä" 40 anni dopo, Pagani: "De André voleva una lingua finta poi passò al genovese, i discografici temevano il disastro"

Creuza de mä compie quarant'anni e il coautore Mauro Pagani, l'ex PFM che lavorò con Fabrizio de André al disco amato da una moltitudine nel tempo, riporta quelle canzoni in tournée dopo averlo reinciso in proprio, ritenendosi non senza fondamento l'autore principale di tutta la parte extratestuale, in occasione del ventennale. Il 21 giugno a Carrara, la tappa genovese è datata 30 giugno.
 

Quel disco non ebbe una gestazione facile: "So e ricordo bene - dice Pagani in un'intervista a Oggi - com’è nato quel progetto: de André pensava a una lingua inventata, l’ipotesi di un grammelot marinaio, ricavato da porti, sbarchi, commerci sulle sponde del Mediterraneo. Un’impresa complicata che decise poi di sostituire con il dialetto genovese, che conosceva più da vicino e da miscelare con i suoni, le arie musicali di tante cassette ricavate da Paesi lontani. Che né io né Fabrizio avevamo mai visitato: operazione in puro stile salgariano. Un romanzo d’avventure, affacciati sul mondo a captare i segnali, le vite degli altri".


"Onestamente qualche paura c’era: De André sapeva il rischio di abbandonare il mondo di Marinella e delle sue ballate storiche, di buttarsi alle spalle i dischi un po’ country-rock realizzati con Massimo Bubola, ma aveva voglia di osare. E anche alla Ricordi, la sua casa discografica, molti temevano il disastro. Ma la sfida ci piaceva". E fu una sfida vincente.