Genova, a palazzo Tursi commissione sul tunnel subportuale: approfondimenti e previsioni progettuali
di Gaia Cifone
A fine giugno è partito il "cantiere zero". L'opera prevedeva un costo di 700 milioni, ma ad oggi i costi quantificati sono di 900 dovuto all'aumento delle materie prime
Oggi a Palazzo Tursi è andata in scena una commissione voluta per approfondire le diverse tematiche legati al progetto: il tragitto, i costi, i tempi e il futuro della Sopraelevata: l'opera infatti va a interferire sul porto e sulla sua funzionalità.
A fine giugno è partito il "cantiere zero" con la posa della prima pietra. L'opera prevedeva un costo di 700 milioni, ma ad oggi i costi quantificati sono di 900 dovuto all'aumento delle materie prime.
"Le risposte sono state un po' a metà perché fondamentalmente quello che abbiamo capito è che i sovvracosti saranno a carico di tutti i cittadini italiani. Infatti era preventivato 700 milioni di euro ma sono già lievitati a 900 e la forbice massima che ci è stata garantita da Aspi son di 930 milioni di euro. Ciò sta a significare che il rischio sarà quello appunto che i sovracosti saranno a scarico di tutti gli italiani.
Per quanto riguarda la Sopraelevata per fortuna abbiamo chiesto di avere garanzie che fino alla fine dei lavori non venga abbattuta e ci è stato garantito che ciò non avverrà e noi abbiamo chiesto un confronto con la cittadinanza per capire quale sia la strada migliore", ha dichiarato Fabio Ceraudo capogruppo del M5S
"È stata la prima commissione in cui abbiamo affrontato, in sede istituzionale, il progetto del Tunnel subportuale che è uno dei grandi processi di trasformazione che interessano Genova in questa fase storica. Un processo di rigenerazione urbana che si inserisce bene nel contesto di rigenerazione che è stato avviato negli anni '90 e che, come sappiamo, ha subito numerosi intoppi nel corso della storia di questa città.
Questo è un progetto che finalmente viene al dunque e sicuramente ha tanti risvolti che è opportuno chiarire e approfondire in commissione, non ultimo quello delle interferenze con le attività produttive ma un progetto che siamo ben contenti che vada avanti e che venga realizzato perché avrà sicuramente dei grandissimi risvolti soprattutto dal punto di vista della viabilità e dell'inquinamento acustico che grava attualmente sul centro cittadino ma che, come abbiamo visto, si inserisce bene in un progetto più complessivo di rigenerazione urbana che va dalla Foce al Parco della Lanterna e che avrà anche risvolti culturali e turistici per tutta la città. Per quanto riguarda la Sopraelevata è prematuro parlarne", ha affermato il capogruppo di Vince Genova, Paolo Gozzi.
A rispondere alle domande dei consiglieri è stato il vicesindaco Pietro Piciocchi: "Per prima cosa ci tengo a chiarire personalmente che non ci sarà alcun pedaggio sul tunnel. Inoltre nessuno pensa di demolire la Sopraelevata prima che il tunnel sia pronto, rischieremo la paralisi del traffico. Il progetto del tunnel non prevede nulla relativamente alla Sopraelevata, quello è un progetto successivo. Sappiamo bene che la Sopraelevata non è a norma, è pericolosa e richiede una serie di interventi dai costi onerosi", spiega l'assessore ai Lavori Pubblici del comune di Genova.
Sono tanti gli interrogativi emersi durante la commissione consiliare di oggi a palazzi Tursi, la prima commissione dedicata al tema da quanto è stato siglato l'accordo tra Autostrade per l'Italia e gli enti locali nel 2021 sulle opere di risarcimento dopo il crollo di ponte Morandi. Un mese dopo l'avvio del cosiddetto lotto zero ancora non sono chiari alcuni aspetti mentre altri sono stati ribaditi dai soggetti intervenuti alla commissione, tecnici e dirigenti Aspi, Autorità portuale, Renzo Piano Building Workshop e amministrazione comunale. Tra le indicazioni arrivate con certezza, i tempi dei lavori: "Al momento siamo perfettamente nei tempi del cronoprogramma - ha affermato Francesco Sapio, direttore del Primo tronco di Autostrade - ovvero 65 mesi a partire da novembre per l'apertura del tunnel da ponente a levante e 15 mesi per il varco di Madre di Dio e le opere accessorie". Affrontato solo di striscio il tema sopraelevata Aldo Moro. "Qualunque eventuale intervento sulla sopraelevata non avverrà fino a quando il tunnel non sarà ultimato da ponente a levante", ha detto Alessio Montanari, architetto del Renzo Piano Building Workshop. Piciocchi ha aggiunto: "Nessuno sarebbe così pazzo da provocare la paralisi della viabilità". Non è stato appunto chiarito, come chiesto ad esempio dalla consigliera Pd Donatella Alfonso, chi pagherà per l'abbattimento della sopraelevata. Un'opzione, immagina il vicesindaco ma la risposta è arrivata a margine della commissione, è che "quando sarà l'ora ci si potrà rivolgere allo Stato per trovare fondi nell'ambito delle riqualificazioni urbane, non sono preoccupato". Filippo Bruzzone (lista Rossoverde) ha domandato chi si occuperà della manutenzione degli 800 alberi che, come da progetto, saranno piantati sui sei ettari del parco della Lanterna. "Stiamo studiando soluzioni di tipo manutentivo con Aster e con soggetti terzi, compresa la società Porto Antico - ha detto ancora Piciocchi - è un tema corretto ma non deve frenare la realizzazione di un'opera che farà la città del futuro".
Alla commissione hanno preso parte Alessio Montanari, architetto della Renzo Piano Building Workshop; Gabriella Lotito, Project manager tunnel subportuale di Autostrade per l'Italia, Orlando Mazza, Special Projects Liguria Manager - Tecne; Francesco Sapio, direttore Tronco di Autostrade per l'Italia e Fabrizio Mansueto dell'Autorità portuale di sistema del Mar Ligure Occidentale.
L'obiettivo è aprire il tunnel al traffico nella primavera del 2029.
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