Genoa, Sturaro a Telenord: "Sto bene ma vorrei stare meglio. Non voglio fare calcoli sul rientro"
di Redazione
Ieri a We Are Genoa Stefano Sturaro ha raccontato di come sta procedendo il recupero dopo l'operazione subita in estate
“Sto bene, ma vorrei stare meglio”. Il centrocampista del Genoa Stefano Sturaro parla ai nostri microfoni del recupero dopo l'operazione subita in estate: “Voglio ringraziare i dottori e i fisioteraspisti che sono davvero in gamba e che la mettono tutta per farci andare in campo, ma chiunque conosca il fisico sa che i tendini sono molto delicati, è difficile gestirli e in caso di infortunio sono molto lenti a guarire. Bisogna lavorare, ma senza bruciare le tappe, abbiamo già fatto l’errore la stagione scorsa andando oltre i segnali che il corpo mi dava e abbiamo peggiorato di molto la situazione. Tempi di rientro? In settimana andrò di nuovo a Brescia per alleviare il dolore e sto iniziando una sorta di preparazione, i calcoli però fateli voi, io non voglio. - continua Sturaro parlando poi dell'andamento dei rossoblù – La squadra è molto completa e ognuno deve fare la propria parte con le proprie qualità, in questo momento paghiamo le difficoltà della categoria, ogni squadra è ben attrezzata e bisogna curare anche i minimi dettagli per fare la differenza e portare a casa i risultati.
Il mister non ha mollato di un centimetro e tutti hanno dato grande disponibilità per cercare dei raggiugnere un livello molto alto. Una stagione è fatta di periodi e un fisico lavora, poi magari ha bisogno di smaltire, poi ha un calo e va di nuovo si va verso un finale con una gamba importante.
Nel gioco del mister i centrocampisti hanno un compito mentale, oltre che fisico., giocando a due se uno esce o se si salta una pressione, c’è un grosso buco a centrocampo. Direi che la qualità migliore dei centrocampisti e del nostro allenatore non è l’inserimento, perlomeno per quello che chiede lui. Le seconde palle? Quelle non sono soltanto individuali, ma tanto sono anche di squadra. Se la squadra è alta, vicina, la seconda palla è molto più facile. Se sei basso e lungo fai sempre fatica ad arrivarci”.
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