Genoa senza coraggio, Gila conta i resti ma deve svoltare

di Giovanni Porcella

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L’eliminazione ai rigori da parte della Sampdoria è la conferma di quanto si era già visto in campionato col Venezia

Genoa senza coraggio, Gila conta i resti ma deve svoltare

di Giovanni Porcella

Il tecnico del Genoa dopo la sconfitta nel derby di Coppa ha ammesso che deve confrontarsi con delle difficoltà per la prima volta da quando siede sulla panchina del Grifone. L’eliminazione ai rigori da parte della Sampdoria per Alberto Gilardino è la conferma di quanto si era già visto in campionato col Venezia.

Anche con la Samp stesso copione malgrado il gol iniziale di Pinamonti che aveva spianato la strada a Badelj e compagni. Invece poco alla volta Gila ha puntato a difendersi rinunciando al coraggio di cercare il k.o., finendo per lasciare lo stremato Pinamonti da solo e poi abbandonandosi ad Ankeye con Vitinha fuori da tempo. Insomma un invito a nozze per la squadra di Sottil a mettere le tende nella trequarti genoana. Poi mettiamoci un Matturro in difficoltà. Miretti e Zanoli, poi sfortunati ai rigori, in campo hanno mostrato le loro qualità ma non è bastato per impedire a Borini di pareggiare quasi allo scadere.

Il Genoa come con lo Spezia e l’Entella va fuori dalla Coppa, insomma un deja vu che non ha fatto piacere ai tifosi. Gila finisce nel tritatutto del mugugno, ma ha ragione quando dice che è questo ciò che passa il convento. Il problema è che ora che la Juventus e poi l’Atalanta, come dire che i rossoblu fra due settimane potrebbero essere sul fondo della classifica se non dovesse arrivare un guizzo.

Il Genoa appare fisicamente stanco e tatticamente senza coraggio ed in più in questa fase pur non essendo squadra di governo non è neppure di lotta. I processi però sul mister e su tutto il resto sono inutili, serve resistere aspettando qualche recupero, vedi Messias, che possa dare una mano là davanti deve comunque Pinamonti ha fatto bene e non solo per il gol. È già qualcosa.