Genoa, l'ex Miura in campo a 58 anni: "Ho capito ora l'importanza del gol nel derby"
di Maurizio Michieli
Il giapponese ha raccontato: "Due anni fa sono tornato a Genova e i tifosi se lo ricordavano ancora anche se avevamo perso"
Kazuyoshi Miura, detto più semplicemente Kazu Miura, fu il primo calciatore giapponese a sbarcare in Italia. Era il 1994 e il presidente era Aldo Spinelli. Le presenze furono solo 21, ma condite da un gol nel derby che contribuì a renderlo celebre malgrado alla fine avesse vinto la Sampdoria per 3-2. A raccontarlo è lui stesso, che oggi ha 58 anni (li compirà per la verità il 28 febbraio) e continua a stupire giocando a calcio nell'Atletico Suzuka, formazione della quarta serie nipponica.
In un'intervista al Corriere della Sera, Miura ha rivelato: "Il mio segreto? Ho un dietologo e un cuoco che mi seguono, mi alzo alle 6,30 e ceno alle 18,30. Dopo gli allenamenti, massaggi e riposo. Quando giunsi in Italia volevo dimostrare di poter fare la differenza. Conoscevo un agente italiano, Mario Sforza, che organizzava le amichevoli di Inter, Juventus, Milan e altri club contro quelli giapponesi. Io all’epoca giocavo e segnavo nei Verdy, a Tokyo, ma con la Nazionale venivamo a fare il ritiro in Italia. Lui mi propose a diverse squadre. Alla fine, mi prese il Genoa. Il primo ricordo? La cena con il presidente, Aldo Spinelli. Mi invitò nella sua villa e parlammo a lungo, ovviamente con un interprete. Mi stimava, tant’è che mandò via il primo allenatore perché non mi faceva giocare».
L'allenatore in questione era Franco Scoglio, per tutti il Professore: «Non mi vedeva proprio, peccato». In effetti, i cronisti che all'epoca seguivano il Genoa ricordano come Scoglio (in privato) definisse Kazu "un cartone animato". Lo faceva senza malevolenza e men che meno senza rispetto per l'uomo, ma con quell'ironia graffiante che lo contraddistingueva per esprimere il suo dissenso su una scelta di mercato che non condivideva. E sulla quale, alla lunga, ebbe pure ragione visto che l'esperienza italiana di Kazu si concluse subito.
Eppure, quella rete nel derby non viene dimenticata: "Due anni fa - ha spiegato Miura - sono tornato a Genova, un amico mi ha portato in mezzo a un gruppo di ragazzini e ha detto loro: questo signore segnò un gol alla Sampdoria. Non ci credevano, allora glielo ha fatto vedere sul telefono ed è partito un coro di wow. E pure quando il mio bagaglio è sbarcato all'aeroporto di Genova sopra c'era un bigliettino con scritto "grazie per quella rete". E pensare che all'epoca non ci avevo dato molto peso".
Insomma, dell'esperienza italiana è rimasto soltanto quel ricordo, ma non è poco. Oltre all'amicizia con Roberto Baggio, conosciuto però in Giappone. Buon calcio, Kazu.
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