"Francesco D'Assisi", l'ultimo libro del prof. Cardini: "Francesco ha scelto di essere Cavaliere"

di Giorgia Fabiocchi

Franco Cardini, ai microfoni di Telenord, ha anche analizzato la figura di Papa Francesco, a pochi giorni dalla sua intervista pubblica

Il professore Franco Cardini ha raccontato ai microfoni di Telenord il senso del suo ultimo libro su Francesco D'Assisi: "Questo è un libro su Francesco D’Assisi ma prende Francesco da un punto di vista un po’ particolare, parla soprattutto della giovinezza di Francesco, di come Francesco si converte, in che senso si converte e verso quale obiettivo lo fa - prosegue Franco Cardini -. Per lui convertirsi è un punto d’arrivo: si dice che fosse figlio di un grosso mercante, banchiere, forse usuraio di Assisi. Convertendosi sceglie una vita di povertà, e una vita di dedizione al prossimo. Francesco, analizzando le fonti, si capisce che sogna di essere cavaliere. Francesco nella sua vita ha fatto il cavaliere ma lo ha fatto in un modo un po’ particolare e il libro analizza proprio questo aspetto di lui"

Al prof. Franco Cardini abbiamo chiesto di analizzare anche la figura di Papa Francesco, a pochi giorni dalla sua intervista esclusiva a 'Che tempo che fa' di Fabio Fazio. "Papa Francesco è un papa che in una società come la nostra fa quello che un Papa deve fare, e non può fare altrimenti. La nostra società è convinta di essere una società giusta, una società libera, forse perfino una società colta, ma in realtà dimostra ogni giorno di essere il contrario di queste cose".

Per Cardini c'è un elemento che salta subito agli occhi, anche ai più distratti: l’ingiustizia. "Noi siamo sette miliardi di persone sulla faccia della terra e la ricchezza è nelle mani di poche migliaia di persone, di società, di lobby, il che vuol dire che circa l’1 per 1000 ha a disposizione il 999 per mille delle ricchezze, e qui si inserisce il discorso della gente che muore di fame, o che muore per mancanza di cure, e questa mancanza deriva dalla mancanza di denaro necessario per curarsi - spiega Cardini -. Evidentemente un Papa del terzo millennio non può non pensare ad un mondo estremamente squilibrato per cui non può non aggrapparsi al Vangelo in una società che si dice cristiana ma che è profondamente anti-cristiana. Questo paradosso il Papa ha il dovere di farlo notare, lo fa, e questo gli crea una sacco di antipatie, naturalmente".