Fermerci e FerCargo: a rischio futuro di imprese del settore e 15mila occupati. Ministero si attivi

di Carlotta Nicoletti

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“Le condizioni insostenibili in cui gli operatori del settore ferroviario merci sono costretti a lavorare, senza alcun riscontro o supporto richiesto da mesi, rendono la situazione non più sostenibile"

Fermerci e FerCargo: a rischio futuro di imprese del settore e 15mila occupati. Ministero si attivi

 

 “Le condizioni insostenibili in cui gli operatori del settore ferroviario merci sono costretti a lavorare, senza alcun riscontro o supporto richiesto da mesi, rendono la situazione non più sostenibile. Questo crea profondi disagi al sistema industriale italiano e alle economie locali. Chiediamo con forza un intervento urgente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, per evitare una crisi disastrosa dalle conseguenze imprevedibili”. È quanto dichiarano i presidenti di Associazione Fermerci e Associazione FerCargo, Clemente Carta e Mauro Pessano, in una lettera congiunta indirizzata al Ministro Salvini.

“Le continue interruzioni delle linee ferroviarie, causate dai lavori del PNRR fino al 2026 – continua la lettera – stanno determinando una riduzione della capacità di trasporto superiore al 50% nel 2024, con punte dell’80% durante i mesi estivi. A ciò si aggiungono le chiusure dei valichi alpini, tra cui il Frejus e il San Gottardo, che hanno gravi ripercussioni sull’intero sistema logistico italiano.

Questi problemi, insieme a eventi naturali come le alluvioni in Emilia Romagna e Toscana e la crisi del Mar Rosso, stanno provocando un crollo del traffico merci ferroviario, con una perdita del 3,2% nel 2023 rispetto all’anno precedente e una previsione di ulteriore calo del 6,7% nel 2024. Il danno economico stimato per il 2024 è di circa 90 milioni di euro, con prospettive simili per i successivi due anni.

“Questo contesto – concludono – non solo impedisce lo sviluppo del settore e il riequilibrio modale, ma rischia di compromettere l’integrità e il futuro delle imprese e dei circa 15.000 lavoratori impiegati. Ribadiamo la nostra disponibilità, in qualsiasi momento, a confrontarci con tutti gli interlocutori istituzionali per individuare e attuare immediatamente le soluzioni necessarie a superare questa crisi.”

 

 

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