Ex Sampdoria, Ferrero denunciato: cambiata serratura di casa per evitare sequestro. Lui: "E' stato qualcun altro"

di Redazione

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"L’immobile l’ho comprato dieci anni fa, in quel periodo mi avevano sequestrato tutto, perché mi avevano accusato di non avere pagato delle tasse"

Ex Sampdoria, Ferrero denunciato: cambiata serratura di casa per evitare sequestro. Lui: "E' stato qualcun altro"

Denuncia per Massimo Ferrero. Avrebbe trasgredito l’ordine del giudice, che aveva disposto il sequestro di un immobile di sua proprietà nel quartiere Parioli, cambiando le serrature per impedire l’ingresso della custode giudiziaria.

"È tutto falso, qualcun altro le ha cambiate, tanto che quando un mio collaboratore - si è difeso il Viperetta in aula - è andato là e ha provato ad aprire la porta la chiave non funzionava e io ho presentato un esposto. Già finito a processo per bancarotta fraudolenta e per una maxi evasione fiscale, Ferrero è stato chiamato a rispondere di violazione dei sigilli messi nel palazzo romano su disposizione del giudice, nel 2019.

A denunciare Ferrero la curatrice giudiziaria, che ha riferito ai magistrati di avere incontrato il Viperetta al Tribunale civile, prima di un’udienza che lo riguardava, e di avergli sentito dire che aveva cambiato le serrature del portone di casa.

Lo stesso palazzo, tra l'altro, era già stato oggetto dell'attenzione della Procura: Ferrero era stato accusato di abuso edilizio, per avere tentato di installare nell’attico una vasca per idromassaggio, di rifare i pavimenti e demolire i tramezzi, malgrado un divieto di ristrutturazione imposto dal direttore dell’Unità organizzativa tecnica del II Municipio nel 2011.

In questo caso, invece, come si legge nel capo di imputazione, "avrebbe manomesso i sigilli apposti sulla porta di ingresso dell’immobile per impedirne l’accesso", non rispettando il provvedimento emesso nell’ambito di una procedura esecutiva del tribunale di Roma. Un reato che, in caso di condanna, viene punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. I fatti sono del 12 novembre 2019.

Ferrero, assistito dall’avvocato Giuseppina Tenga, in aula ha dato una versione dei fatti opposta rispetto a quella data dalla curatrice fallimentare: "Tutte falsità - ha detto - sono stato io a trovare le serrature cambiate, tanto che ho anche presentato un esposto per denunciare questa situazione". E ancora: "Ero al tribunale civile con i miei avvocati, mi avevano sequestrato tutto. Ho incontrato una signora che oggi so essere un avvocato e che era la responsabile giudiziaria dell’immobile. Mi ha detto: Hanno liberato l’immobile. E io le ho risposto: Ma sei tu che hai modificato la serratura, che hai messo i sigilli? Lei se ne è andata farfugliando e in quel momento non ho dato peso alla cosa, perché avevo problemi più seri. Poi ho saputo che era il custode delegato alla vendita. Ho fatto un esposto dicendo che c’era una serratura diversa, io non ho cambiato proprio niente. A me avevano detto che ero io il custode. L’ho anche pagata 12mila euro per la procedura. E ora mi ritrovo qui, non capisco neanche il motivo".

Quindi Ferrero ha parlato di quando la Procura aveva disposto il sequestro dei suoi conti correnti e dell’appartamento: "L’immobile l’ho comprato dieci anni fa, in quel periodo mi avevano sequestrato tutto, perché mi avevano accusato di non avere pagato delle tasse. Adesso lo ha comprato la mia ex compagna". Alla fine della deposizione, si è alzato e ha guardato l’orologio, dopo avere stretto la mano a giudice e pm: "Me ne posso andare? Vorrei anche andare a lavorare". Poi ha deciso di fermarsi fino alla fine dell’udienza, intervenendo ogni tanto - rimproverato dalla corte - mentre parlavano due testimoni.