Genova, lavoratori ex-Ilva in corteo per le vie della città

di Marco Innocenti

Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria: "Inaccettabile che le inefficienze e le mancanze dell'azienda vengano fatte ricadere sui lavoratori"

Una giornata di protesta per i lavoratori ex Ilva, iniziata intorno alle 8 quando i lavoratori si sono riuniti in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Cornigliano. A innescare la protesta, il provvedimento disciplinare recapitato nei giorni scorsi dall'azienda a Fabio, il lavoratore coinvolto nell'incidente di inizio aprile, quando cade rovinosamente a terra una bobina d'acciaio di svariate tonnellate di peso. Quel giorno, per fortuna, non si registrarono nè feriti nè vittime. Ma l'incidente fu la dimostrazione di quello che i lavoratori denunciavano da tempo, cioè uno stato di abbandono e di Mancata manutenzione all'interno dello stabilimento.

"Lo stato d’animo è di una persona amareggiata, delusa. Sono un po’ preoccupato ma sono consapevole di non aver fatto nulla di sbagliato. Il sostegno dei colleghi mi fa piacere, sanno che sono onesto. Tutti mi confortano", afferma Fabio, l'operaio che rischia il licenziamento.

Dopo l'assemblea, i lavoratori di Acciaierie d'Italia si sono mossi in corteo prima per le vie di Cornigliano poi verso il centro città. Destinazione finale, la prefettura di Genova dove alle 16 è in programma un incontro fra le rappresentanze sindacali, la direzione dello stabilimento e il prefetto Franceschelli. La richiesta esplicita dei lavoratori, come base per qualunque altro tipo di trattativa, è quella che l'azienda o il prefetto ritirino immediatamente il provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore.

"E' inaccettabile che le inefficienze e le mancanze dell'azienda vengano fatte ricadere sui lavoratori. La responsabilità aziendale sulla mancanza di sicurezza, di investimenti e di organizzazione del lavoro è totale, per questo andiamo dal Prefetto". Lo scrive in una nota Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria.

"Con forza - prosegue Venzano - chiediamo che sia ritirato il provvedimento verso il lavoratore che come tutti i suoi colleghi lavora in condizioni precarie e con strumenti spesso non idonei e di emergenza, dove gli eventi di forte rischio sono all'ordine del giorno: è stata sfiorata la tragedia il 9 e 10 aprile.

Auspichiamo che il Prefetto i Genova, che è molto sensibile a tutta questa situazione, ci aiuti a far capire all'azienda e al Governo, finora assente pur essendo azionista di Acciaierie d'Italia, che non è possibile continuare in queste condizioni e che le relazioni sindacali devono cambiare nettamente, partendo dal ritiro del provvedimento al lavoratore e iniziando - ha concluso - un percorso di interventi manutentivi e di investimenti strutturali per dare dignità e futuro ai lavoratori e alla siderurgia"