Eolico, gli scenari dopo l'insediamento di Trump e le nuove sfide per le aziende europee

di Simone Galdi

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Le politiche anti-eoliche del nuovo presidente americano scuotono il settore, con impatti economici e ambientali significativi

Eolico, gli scenari dopo l'insediamento di Trump e le nuove sfide per le aziende europee

Le azioni delle principali aziende europee dell’energia eolica sono crollate martedì dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha bloccato il sostegno ai nuovi progetti offshore. Questa decisione, annunciata al primo giorno del suo mandato, aggiunge ulteriori difficoltà a un settore già in crisi per costi crescenti e problemi di sviluppo.

Costi lievitati – La società danese, leader mondiale nell’energia eolica offshore, ha visto un calo del 17% delle sue azioni in seguito all’annuncio di svalutazioni per 12,1 miliardi di corone danesi (circa 1,69 miliardi di dollari) legate al mercato statunitense. L’azienda ha segnalato ritardi e costi aggiuntivi per il progetto Sunrise Wind, destinato a diventare il più grande parco eolico offshore degli Stati Uniti. Questo progetto è ora a rischio a causa della decisione di Trump di sospendere le nuove concessioni federali per l’energia eolica offshore.

Settore globale – Il settore dell’energia eolica offshore, inizialmente in forte crescita, ha incontrato difficoltà nell’offrire le riduzioni di carbonio promesse. Problemi di pianificazione, costi elevati e interruzioni nella catena di approvvigionamento hanno rallentato lo sviluppo. Negli Stati Uniti, il settore aveva sperato di beneficiare delle politiche verdi del presidente uscente Joe Biden, ma l’ordine esecutivo di Trump segna una brusca inversione di rotta.

Reazioni aziendali – Altre aziende del settore hanno subito perdite minori, con cali dell’1,6% per la portoghese EDP Renováveis, dello 0,5% per la tedesca RWE e del 2,2% per la norvegese Equinor. Anche il produttore di turbine danese Vestas ha registrato una diminuzione vicina al 3%. L’italiana Prysmian, leader mondiale nella produzione di cavi per la trasmissione offshore, ha annunciato l’abbandono di un progetto per la costruzione di un impianto negli Stati Uniti, con un calo dell’1% del suo valore azionario.

Impatto di Trump – Secondo Jacob Pedersen, analista di Sydbank, la decisione di Trump ha reso inutilizzabili alcune concessioni offshore di Orsted. “Se non si possono costruire impianti, queste concessioni non hanno valore né possono essere vendute,” ha dichiarato. Il provvedimento, motivato da ragioni ambientali ed economiche, ha ricevuto critiche diffuse da parte dell’industria delle energie rinnovabili.

Posizioni divergenti – Nonostante le difficoltà, RWE ha affermato che non vi è necessità di svalutazioni per il progetto offshore da 2,8 gigawatt che sta sviluppando con National Grid. “La concessione è valida fino agli anni Sessanta del 2060, quindi c'è ancora tempo per realizzare il progetto,” ha dichiarato l'azienda.

Opposizione – L’American Clean Power Association (ACP) ha condannato la decisione di Trump, sottolineando che molti stati che lo hanno sostenuto dipendono in gran parte dall’energia eolica. “Restringere lo sviluppo eolico in queste regioni aumenterà sicuramente le bollette energetiche dei consumatori,” ha dichiarato l'associazione.

Prospettive future – Nel frattempo, altri progetti offshore come Empire Wind 1 di Equinor e Southcoast Wind di EDP Renováveis continuano a procedere, sebbene il clima politico possa influenzarne i tempi. La vice cancelliera tedesca Robert Habeck ha ribadito la necessità di continuare l’espansione dell’energia a basse emissioni di carbonio, nonostante le politiche di Trump. Mentre l’amministrazione americana punta a rafforzare le fonti energetiche tradizionali, il futuro delle energie rinnovabili sembra incerto, lasciando il settore in bilico tra opportunità e sfide.

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