Dai rifiuti al biometano: il nuovo impianto in funzione nella discarica di Scarpino

di Marco Innocenti

Produce già 2 milioni di metri cubi di metano all'anno ma arriverà a 5,5 milioni e coprirà il fabbisogno di 3.700 famiglie

Dai rifiuti al gas e dal gas al biometano, il tutto in un'ottica di economia circolare sempre più strutturata. Con la presentazione ufficiale del nuovo impianto per la produzione di biometano dai gas di discarica, il primo in Italia su scala industriale, il polo impiantistico della discarica di Scarpino compie un altro passo decisivo verso una sempre maggior riduzione dell'impatto ambientale. L'impianto, costruito e gestito da Asja su concessione di Amiu Genova, è già attivo da alcuni mesi e ha già prodotto qualcosa come 2 milioni di metri cubi di biometano ma, una volta a regime, arriverà a produrne 5,5 milioni, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di circa 3.700 famiglie.

Il sistema è l'evoluzione dell'impianto già operante a Scarpino dal lontano 2005, che trasformava i gas di discarica in energia elettrica. Oggi, con questa innovazione, permetterà di convertire in maniera ancora più efficiente i gas di discarica in biometano che, trattato e depurato a dovere, potrà essere direttamente immesso nella normale rete di distribuzione del gas che arriva alle case di tutti noi.

"Questo nuovo impianto - ha commentato l'assessore all'ambiente del comune di Genova Matteo Campora - rappresenta un importante passo avanti verso un futuro basato sull'economia circolare. Il sito di Scarpino, dove peraltro è in costruzione l'impianto di trattamento rifiuti, è la prova del percorso intrapreso dal comune di Genova e da Amiu verso una gestione del ciclo dei rifiuti che guarda sempre di più alla sostenibilità".