Cosulich durissimo con l'Autorità portuale di Genova e Savona: "I commissari non ci ricevono, non so di cosa abbiano paura"

di Matteo Cantile

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L'armatore denuncia la paralisi istituzionale: “Situazione insostenibile, serve un confronto per il bene della città e della regione”

Cosulich durissimo con l'Autorità portuale di Genova e Savona: "I commissari non ci ricevono, non so di cosa abbiano paura"

Una situazione di stallo e isolamento pesa sull’Autorità portuale di Genova e Savona. Lo denuncia l’armatore Augusto Cosulich a margine della quarta edizione dell'osservatorio sulla portualità organizzato a Roma da Shipmag, puntando il dito contro i commissari che da mesi rifiutano il dialogo con imprenditori e giornalisti. “Il porto di Genova è di fronte a un cambiamento importante, ma non sappiamo molto perché i commissari restano in silenzio”, afferma Cosulich.

Il contesto – Dopo le dimissioni di Paolo Piacenza, tornato al suo ruolo di segretario generale dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale, la gestione del porto è passata ai commissari straordinari, il contrammiraglio Massimo Seno e il prof. Alberto Maria Benedetti. Tuttavia, secondo Cosulich, questa fase di transizione si è trasformata in un blocco: “Non si capisce per quale motivo con il presidente della Regione Marco Bucci si riesca a dialogare mentre con Palazzo San Giorgio no”.

Danno economico e istituzionale – La mancanza di dialogo non colpisce solo gli imprenditori. Anche l’Associazione Ligure dei Giornalisti ha lamentato l’impossibilità di confrontarsi con i commissari, dopo l’annullamento di una conferenza stampa dedicata ai cantieri in corso. L’evento, inizialmente organizzato con domande preconfezionate, è stato sostituito da una comunicazione via email, una prassi che ha suscitato critiche per il mancato rispetto dei rapporti istituzionali con la stampa.

Le accuse – “Quello che è successo il 7 maggio, con gli arresti e le accuse, è certamente grave e la giustizia deve fare il suo corso. Ma non è possibile che dopo mesi permanga questa frattura tra classe imprenditoriale e istituzioni”, dichiara Cosulich, sottolineando che la situazione sta arrecando un “danno grave alla città di Genova e alla regione Liguria”.

Richieste inevase – Cosulich ha chiesto ripetutamente un appuntamento all’ammiraglio Seno, senza successo: “Gli incontri vengono posticipati, e so che accade lo stesso anche con i giornalisti. Non so di che cosa abbiano paura”. Una critica condivisa dall’Associazione dei Giornalisti, che attende ancora un confronto con i commissari.

L’importanza del dialogo – La mancanza di trasparenza e comunicazione rischia di compromettere il ruolo strategico del porto di Genova, un’infrastruttura cruciale per l’economia regionale e nazionale. “Nella vita di tutti accadono situazioni complesse, ma non per questo imprese e amministrazioni si paralizzano”, conclude Cosulich.