Clima, il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato: superata la soglia di 1,5 gradi
di Simone Galdi
Temperature globali record e catastrofi naturali evidenziano l'urgenza di azioni concrete contro l'emergenza climatica
Il 2024 si è confermato l'anno più caldo della storia, con una temperatura media globale di 15,10°C. Per la prima volta, la soglia di 1,5°C sopra i livelli pre-industriali è stata superata stabilmente, secondo i dati definitivi pubblicati da Copernicus, il servizio meteo dell’Unione Europea. Il bilancio climatico include disastri naturali devastanti e perdite economiche senza precedenti.
Temperature record – I dati di Copernicus rivelano che il 2024 ha registrato un incremento di 0,12°C rispetto al 2023, che deteneva il precedente record. Per 11 mesi, la temperatura media mensile è stata oltre 1,5°C sopra i livelli pre-industriali. Il giorno più caldo mai misurato è stato il 22 luglio, con 17,16°C.
Catastrofi naturali – Le calamità legate al clima hanno causato perdite totali di 320 miliardi di dollari, di cui 140 miliardi assicurati. Eventi estremi come uragani, inondazioni e incendi hanno colpito duramente diverse aree del pianeta. Tra i disastri più gravi, gli uragani Helene e Milton negli Stati Uniti hanno provocato rispettivamente danni complessivi per 56 e 38 miliardi di dollari.
Asia e Pacifico – La regione è stata teatro di eventi estremi come il tifone Yagi, che ha causato 850 vittime e perdite stimate in 14 miliardi di dollari. Un terremoto di magnitudo 7,5 in Giappone ha portato danni per 15 miliardi di dollari.
Europa e America – In Europa, l’inondazione devastante in Spagna che ha colpito la regione di Valencia, con piogge di intensità record, ha causato danni per 11 miliardi di dollari. Negli Stati Uniti, i soli temporali hanno generato perdite cumulative pari a quelle di un grande uragano, con 57 miliardi di dollari di danni.
Effetti globali – Le perdite assicurative hanno raggiunto livelli record, con il 97% delle perdite attribuite a eventi meteorologici estremi. Munich Re, nel suo report annuale, evidenzia la crescente frequenza e intensità di disastri legati al cambiamento climatico. “Le società devono prepararsi a eventi sempre più gravi”, ha affermato Thomas Blunck, dirigente della compagnia.
Sfide future – La ricerca conferma che il cambiamento climatico sta intensificando fenomeni estremi come uragani e piogge torrenziali. Studi recenti dimostrano che eventi come gli uragani Helene e Milton o le alluvioni in Brasile sono stati aggravati dall’aumento delle temperature globali.
Appello alla resilienza – Tobias Grimm, Chief Climate Scientist, sottolinea l’urgenza di un'azione globale: “Gli eventi estremi colpiscono tutti, ma i Paesi meno protetti pagano il prezzo più alto. È essenziale rafforzare la resilienza globale, soprattutto per le nazioni più vulnerabili”. La crisi climatica, resa evidente dal bilancio del 2024, impone scelte decise per mitigare i rischi e costruire un futuro sostenibile.
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