Cibi avariati e mal conservati, 30 le attività commerciali chiuse nel 2021
di Marco Innocenti
E' il risultato dei controlli di polizia locale e Asl 3: ben 22 delle attività sospese sono nel centro storico
Cibi avariati, assenza di acqua calda per l’igienizzazione dei locali, prodotti surgelati estratti dalle confezioni originarie e conservati singolarmente e in maniera impropria all’interno dei frigoriferi. Sono solo alcuni degli illeciti che nel 2021 hanno portato alla temporanea chiusura di ben 30 attività commerciali nel territorio genovese, di cui 22 nel centro storico. I provvedimenti sono scattati a seguito dei controlli interforze che la Polizia Locale, di concerto con la Asl 3, mette in atto per verificare il rispetto delle normative in ambito igienico-sanitario.
“Da luglio 2021 l’accertamento e la contestazione di illeciti in materia di alimenti e di sicurezza alimentare è diventato competenza esclusiva delle Asl e dei Carabinieri del Nas - spiega Marco Roveta, direttore della Struttura Complessa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione di Asl 3 - Il personale e le forze di polizia afferenti ad altre Istituzioni che, nell’ambito dello svolgimento dei controlli condotti per la propria attività istituzionale, sospettino la presenza di non conformità nei settori degli alimenti e della sicurezza alimentare, ne danno tempestiva segnalazione alle Asl. In questo ambito va collocata la collaborazione fra le strutture della Asl che si occupano di alimenti, in particolare la SC Igiene Alimenti e Nutrizione, e la Polizia Locale, nelle attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande, in modo tale da ricondurre ad un unico controllo la verifica del rispetto della normativa sanitaria e di quella amministrativa annonaria, a tutela della salute del consumatore e della lealtà delle transazioni commerciali”.
“I controlli per il rispetto delle norme igienico-sanitarie in locali pubblici e attività commerciali del settore alimentare sono una delle molteplici attività svolte dagli operatori della PL a salvaguardia del cittadino - osserva Giorgio Viale, assessore alla Polizia Locale - L’argomento è delicato: stiamo parlando di tutela della salute, perché il mancato rispetto delle più elementari regole di pulizia e igiene possono provocare problematiche anche serie per i consumatori. All’azione del personale Asl si affianca quindi quella degli agenti, per una verifica costante e capillare che si prefigge di garantire gli standard qualitativi previsti dalle normative per tutto il settore food”.
“Non dimentichiamo anche la lotta alle frodi alimentari, cioè alimenti non conformi alle normative vigenti e di cui non si conosce la provenienza - aggiunge Gianluca Giurato, comandante della Polizia Locale di Genova - Un reato che non solo va a toccare la salute del consumatore, ma crea anche danni economici ai produttori poiché si generano situazioni di concorrenza sleale”.
Nel 2021 le verifiche, sempre di concerto con il personale della Asl 3, sono state eseguite dal Nucleo Controllo Attività Economiche dell’Unità Territoriale Centro e dal Nucleo Commercio del Reparto Sicurezza Urbana.
Guardando all’attività complessiva dei due Nuclei, i risultati dei controlli nel 2021 hanno portato a:
● Interventi/controlli: 225 (di cui 119 nel centro storico)
● Attività di cui è stata disposta la chiusura: 30 (di cui 22 nel centro storico)
● Violazioni alle norme igienico/sanitarie: 249
● Violazioni alle norme non igieniche: 144
I casi che comportano la chiusura temporanea immediata degli esercizi commerciali sono quelli riconducibili a illeciti di maggiore entità: ad esempio cattiva conservazione degli alimenti (scaduti, riposti in contenitori e luoghi non idonei…), sporcizia nei locali in cui vengono prodotti e confezionati i cibi sporchi, presenza di insetti negli spazi in cui sono conservati i cibi.
Nelle irregolarità amministrative rientrano invece, ad esempio, l’omessa esposizione del cartello con gli orari di apertura e chiusura o uno smaltimento non corretto degli oli esausti.
Condividi:
Altre notizie