ArcelorMittal, Toti: "Diamo la sensazione che in Italia non ci sia l'ecosistema per fare impresa"

di Marco Innocenti

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"Il governo non ha neppure valutato i rischi: cinica propaganda elettorale o incapacità"

In vista dell'incontro di domani a Roma fra governo, sindacati ed ArcelorMittal, il governatore della Liguria Giovanni Toti non usa mezzi termini per indicare quale debba essere l'obiettivo da perseguire: "C’è una sola vittoria per il paese - ha detto - ed è che si continui a produrre acciaio, in modo compatibile con l'ambiente, salvaguardando e possibilmente accrescendo l’occupazione intorno a un gruppo leader al mondo. L’unica alternativa diversa è il disastro, la chiusura di Taranto e quindi o lo spacchettamento dell’azienda fra Genova e Novi Ligure o, peggio, la chiusura complessiva del sistema dell’acciaio in questo paese".

"Mi sembra che questo governo per velleitarietà della proposta, per cinica propaganda elettorale e anche incapacità - prosegue Toti - probabilmente non abbia neppure valutato quali rischi corre con quello che ha fatto. Se Arcelor voleva ridiscutere gli accordi, stante la crisi del mercato mondiale, gli è stato fornito un pretesto su un piatto d’argento. Se Arcelor invece voleva proseguire e accrescere la sua esperienza italiana - ha concluso il governatore ligure - l’incertezza causata da indagini della magistratura, voti discordanti del parlamento e una politica ondivaga hanno dato una sensazione ad un imprenditore importante che in questo paese non ci sia un ecosistema per fare impresa. A quel punto il danno sarà moltiplicato perché molti altri si chiederanno cosa fare prima di venire a investire da noi".