Alla COP29 di Baku, Sanchez e Parolin chiamano all’azione: “Giustizia climatica e cancellazione del debito per i Paesi poveri”

di Redazione

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La COP29 segna progressi nel mercato del carbonio e nel fondo Loss&Damage, ma emergono critiche su scarsa libertà per la società civile

Alla COP29 di Baku, Sanchez e Parolin chiamano all’azione: “Giustizia climatica e cancellazione del debito per i Paesi poveri”

Alla COP29 di Baku, il leader spagnolo Pedro Sánchez e il cardinale Parolin lanciano un appello forte per una giustizia climatica. Tra i primi risultati, l’attivazione del fondo Loss&Damage e un accordo sul mercato del carbonio, ma l’evento non manca di polemiche per la limitata libertà di espressione delle voci ambientaliste.

Un dramma umano – “Il cambiamento climatico uccide,” ha affermato Pedro Sánchez in apertura alla COP29, ricordando le oltre 200 vittime di un recente disastro climatico. Con questa dichiarazione, il leader spagnolo ha lanciato un messaggio contro un approccio troppo leggero alla crisi, ribadendo l’urgenza di azioni concrete.

Primi risultati – Nonostante le aspettative, la COP29 ha già visto due passi avanti significativi: l’attivazione del fondo Loss&Damage, istituito alla COP27, e un accordo preliminare sul mercato del carbonio, spesso criticato per la sua lentezza. Il fondo prevede le prime erogazioni nel 2025 per sostenere i Paesi più poveri e vulnerabili, che subiscono pesanti impatti senza contribuire in modo rilevante alle emissioni.

Giustizia climatica – Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha richiamato l’attenzione sull’inequità climatica globale, proponendo la cancellazione del debito per i Paesi poveri come atto di giustizia climatica. “Un vero debito ecologico esiste tra Sud e Nord del mondo,” ha affermato, riprendendo l’appello di Papa Francesco. Secondo Parolin, l’annullamento del debito aiuterebbe i Paesi in difficoltà a destinare risorse alla lotta contro i cambiamenti climatici.

L’impegno della Cina – La Cina si è confermata uno dei principali protagonisti della transizione energetica, ricordando i 25 miliardi di dollari investiti in progetti di sviluppo sostenibile per i Paesi in via di sviluppo negli ultimi otto anni. Il vicepremier Xuexiang Ding ha sottolineato che anche le economie floride dovrebbero impegnarsi con convinzione, evidenziando così la pressione sui Paesi occidentali.

Appello ONU – Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ha lanciato un accorato appello per intensificare le azioni contro il cambiamento climatico, mentre la Turchia si è candidata a ospitare la COP31. Le ultime tre conferenze, tra cui quella di Baku, hanno visto una partecipazione limitata della società civile a causa delle severe restrizioni imposte dai Paesi ospitanti.

La voce della società civile – Tra limitazioni e controllo dell’ordine pubblico, l’accesso delle voci ambientaliste alla COP29 è stato ridotto. Greta Thunberg ha manifestato in Georgia, criticando il fatto che un Paese legato ai combustibili fossili ospiti l’evento. Tuttavia, il collettivo artistico Captain Boomer Collective è riuscito a installare una scultura di una balena spiaggiata sulla costa di Baku, simbolo dell’urgenza di azioni per l’ambiente. Il contributo della società civile resta essenziale per mantenere vivo il dibattito climatico globale.