Aeroporto Genova: tocca a Camera di Commercio e Autorita Portuale, l'8 agosto il nuovo CdA
di Redazione
L'uscita di scena di Msc appare definitiva e il processo di privatizzazione dovrà ripartire da zero
L'aeroporto di Genova resta a terra. Senza più CdA, senza aumento di capitale, senza soci privati. Le dimissioni del presidente Alfonso Lavarello azzerano lo scenario che si era delineato nel recente passato, con Msc che aveva trovato un accordo con Adr per rilevare il 15% in una prospettiva di privatizzazione, intenzione frustrata dalla mossa della Camera di Commercio che ha esercitato il diritto di prelazione sulla quota della società dei Benetton.
Adesso l'Aeroporto è totalmente a capitale pubblico, con il 60% in capo all'Autorità portuale di Genova e Savona e il 40% all'ente camerale, non appena sarà formalizzato il passaggio del 15% di Adr. Toccherà ai due soci pubblici predisporre il rilancio dello scalo: cooptazione di soci privati, nuovo piano industriale di sviluppo, rimodulazione della concessione Enac in scadenza nel 2029.
Nella serata di ieri, le clamorose dimissioni in blocco degli amministratori del cda, a partire dal presidente Lavarello, dopo il nulla di fatto nelle due assemblee. L'assemblea straordinaria, già rinviata da fine giugno a fine luglio, non ha votato la ricapitalizzazione da 4,8 milioni di euro, chiesta dal cda in presenza di un bilancio 2023 in rosso per 3,5 milioni. Così Lavarello e i consiglieri Pozzolo e Cavallaro si sono dimessi, causando la cessazione del consiglio e la decadenza di Alessandro Cavo, l'amministratore espresso dalla Camera di commercio che non aveva a partecipato ai lavori del consiglio. Il CdA resta in carica per l'ordinaria amministrazione fino all'8 agosto, data in cui Autorità Portuale e Camera di Commercio dovranno nominare il nuovo consiglio di amministrazione.
L'uscita di scena di Msc appare definitiva, mentre tra gli altri soggetti interessati potrebbero aver perso interesse per diversi motivi sia i 777 Partners che l'asse Spinelli-Hapag Lloyd. Quindi il percorso di privatizzazione dello scalo dovrà ripartire da zero e la strada dell'ingresso di investitori sembra obbligata per l'estensione o il rinnovo della concessione.
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