Tregua armata Lega-M5s sulla Tav, nuovi dubbi verso le Regionali
di Fabio Canessa
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Oggi si vota la mozione per "ridiscutere" l'opera ma il ministro Tria è favorevole
Proprio nel giorno in cui alla Camera sarà votata la mozione concordata che ha sancito la tregua armata M5S-Lega sulla questione Tav sulla proposta di ridiscutere il progetto, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, si è detto favorevole all'opera. "Tutti i cantieri pubblici già cominciati, quelli che sono stati già oggetto di contratti, di trattati, di accordi internazionali, devono realizzarsi", ha detto ad un giornalista della tv francese riguardo proprio la Torino-Lione.
"Ridiscutere integralmente il progetto della Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia": rimanda al contratto di governo la mozione sulla Tav, a firma del capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, che sarà messa in votazione oggi, quando l'Aula di Montecitorio esaminerà anche la mozione sì Tav di Forza Italia.
La maggioranza sceglie così di non scegliere, in barba all'ultimatum dell'Unione Europea sul rischio fondi. Per il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, approvare il documento significa "mettere una pietra tombale" sull'opera, ma a chiarirne il senso arrivano le parole dello stesso Molinari: la posizione della Lega, dice, "resta la stessa", ovvero "valutare come realizzare quest'opera nel rispetto degli accordi internazionali".
Intanto si discute di possibili alleanze gialloverdi alle regionali. In particolare nelle roccaforti rosse Emilia Romagna e Toscana. In Liguria tutto il centrodestra sembra marciare compatto sulla ricandidatura di Toti, ma le compromissioni della Lega coi 'no' dei Cinque Stelle su temi cruciali come le infrastrutture fanno alzare il livello della tensione. Anche se il Terzo Valico va avanti e sulla Gronda la mediazione potrebbe essere sfruttare il tempo della ricostruzione di Ponte Morandi per riaprire il dibattito sul tracciato, con l'opzione 'bassa' che potrebbe accontentare tutti.