Trasporto pubblico, l'assessore Campora: "I presidi devono scaglionare gli orari di entrata"

di Chiara Sivori

Per ridurre l'affollamento si pensa anche all'uso di mezzi privati, ma servono fondi dal governo.

Video momentaneamente non disponibile.

Il nodo dei trasporti pubblici, soprattutto negli orari di punta e in occasione dell'entrata e dell'uscita delle scuole, è tra i temi più caldi che la giunta comunale di Genova si sta trovando a gestire. "I mezzi sono pieni anche perché le scuole non hanno ancora scaglionatato gli ingressi", commenta l'assessore al trasporto pubblico Matteo Campora durante il consiglio comunale del 20 ottobre. "La direzione scolastica non deve spalmare gli ingressi in un quarto d’ora, ma almeno di un’ora,  sarebbe una buona idea ridurre a le lezioni a 50 minuti in modo da anticipare l'uscita".  

Al momento, data la congiuntuta economica di Amt e Atp che stano affrontando un grosso calo degli incassi per la mancata vendita di biglietti, la possibilità di aggiungere nuovi mezzi per ridurre l'affollamento a bordo è remota.  "A parte i 5 milioni arrivati dal governo per il rimborso degli abbonamenti durante il lockdown, non ci sono fondi. Oggi Amt si regge sui soldi dei genovesi, noi dovremo mettere 12 milioni in campo", continua Campora.

Tra le ipotesi al vaglio c'è quella di impiegare autobus privati e mezzi NCC (noleggio con conducente): "Con la Regione abbiamo già discusso di questa ipotesi e abbiamo già parlato con i gestori di queste attività", spiega Campora. "Sarebbe un buon modo per ridurre l'affollamento sui bus e dare un aiuto a queste impese, che sono state duramente colpite dalla crisi". Il problema, anche in questo caso, sono i finanziamenti, rileva l'assessore: "Stiamo andando avanti grazie a risorse nostre, ma se vogliamo andare avanti senza intaccare il servizio e usare anche mezzi privati occorre che il governo finanzi molto velocemente queste misure".