Per la prima volta dal secondo dopoguerra, più del 40% dell’elettricità prodotta nel mondo proviene da fonti a basse emissioni di carbonio. Lo rivela il Global Electricity Review 2024 del think tank internazionale Ember, che segnala anche il ruolo centrale dell’Unione europea in questa trasformazione, con il 71% del suo mix elettrico già coperto da fonti rinnovabili o nucleari.
Fonti rinnovabili – Nel 2024 le fonti rinnovabili hanno generato 858 TWh di nuova elettricità su scala globale, una quantità pari a quasi un quarto del consumo elettrico annuale degli Stati Uniti. Il contributo maggiore è arrivato dal solare, con 474 TWh, che rappresentano oltre la metà della nuova produzione da rinnovabili. Secondo Ember, la crescita delle rinnovabili è destinata a superare presto anche l’aumento della domanda globale di elettricità.
Unione europea – I dati raccolti da Ember mostrano che l’Unione europea è in una fase più avanzata del resto del mondo. La quota di elettricità generata da fonti a basse emissioni è salita al 71%, mentre la produzione da combustibili fossili è diminuita del 50% rispetto al 2007. In diversi Paesi membri, le fonti eoliche e il nucleare costituiscono ormai la base del sistema elettrico.
Classifiche nazionali – A livello di singole nazioni, alcuni Stati europei si distinguono per percentuali elevate di energia rinnovabile. L’Ungheria guida la classifica per il solare, con il 25% della propria elettricità prodotta da questa fonte. La Danimarca è prima per l’eolico, che copre il 58% del mix nazionale. Anche Irlanda, Portogallo, Germania, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Spagna figurano tra i principali produttori europei di energia dal vento.
Scenari futuri – Ember prevede che il sorpasso delle rinnovabili sulla domanda globale di elettricità rappresenti un punto di svolta per la transizione energetica. “La crescita della capacità rinnovabile, specialmente solare, sta finalmente diventando abbastanza veloce da rispondere alla crescente richiesta di energia”, si legge nel rapporto. Il rallentamento dell’espansione dei combustibili fossili nel settore elettrico potrebbe segnare un cambiamento strutturale, con effetti a lungo termine sul sistema energetico globale.
Contesto globale – Sebbene l’Europa sia avanti, la tendenza interessa anche altre aree del mondo. Il passaggio a fonti a basse emissioni è motivato tanto da ragioni ambientali quanto da valutazioni economiche, con costi delle rinnovabili in calo e nuove politiche di incentivo all’installazione. La fotografia scattata da Ember nel 2024 suggerisce che, a livello mondiale, il settore elettrico sta entrando in una nuova fase, meno dipendente dal carbone e dal gas naturale.