Stati Uniti, Trump firma ordini sull’energia: stretta contro le politiche climatiche

di Simone Galdi

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L’ex presidente annuncia il rilancio del carbone e ordina di bloccare norme statali su clima ed emissioni ritenute ideologiche

Stati Uniti, Trump firma ordini sull’energia: stretta contro le politiche climatiche

Con una serie di ordini esecutivi firmati alla Casa Bianca, Donald Trump ha avviato un'offensiva contro le leggi statali statunitensi che affrontano il cambiamento climatico e ha rilanciato la produzione di carbone, promettendo di riportare i minatori al lavoro.

Normative statali – L’ordine esecutivo firmato dall’ex presidente incarica il procuratore generale degli Stati Uniti di individuare e ostacolare le leggi dei singoli Stati che affrontano il cambiamento climatico, le iniziative ESG (ambientali, sociali e di governance), la giustizia ambientale e le emissioni di carbonio. Nel testo si legge che molte leggi statali sono “onerose e motivate ideologicamente” e rappresentano una minaccia per “la supremazia energetica americana e la nostra sicurezza economica e nazionale”.

Casi citati – Tra gli esempi specifici menzionati figurano le leggi di New York e Vermont che impongono sanzioni alle aziende dei combustibili fossili per il loro impatto sul clima, la politica di cap-and-trade della California e le cause legali intentate da diversi Stati contro le compagnie energetiche accusate di contribuire al riscaldamento globale. L’American Petroleum Institute, principale associazione del settore petrolifero e del gas, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa.

Settore minerario – Durante il discorso pronunciato alla Casa Bianca, Trump ha promesso di rilanciare l’industria carbonifera, definendola “abbandonata”, e di “rimettere al lavoro i minatori”. Gli ordini includono misure per evitare la chiusura di centrali a carbone e rilanciare la produzione sfruttando i poteri previsti dal Defense Production Act del 1950. Inoltre, il segretario all’Energia Chris Wright è stato incaricato di valutare se il carbone utilizzato per la produzione di acciaio debba essere classificato come “minerale critico”.

Minerali critici – Questa classificazione, solitamente riservata a materiali necessari per sistemi tecnologici avanzati nel settore della difesa, potrebbe aprire la strada all’uso di poteri straordinari per aumentare la produzione di carbone metallurgico. Una mossa che conferma l’orientamento dell’ex presidente verso un ritorno alle fonti energetiche tradizionali.

Rapporto climatico – In parallelo, l’amministrazione Trump ha annunciato la cancellazione del contratto con la società di consulenza globale ICF, incaricata della redazione del National Climate Assessment, il rapporto quinquennale che documenta gli effetti del cambiamento climatico negli Stati Uniti. ICF fornisce la maggior parte del personale al programma federale USGCRP (U.S. Global Change Research Program), istituito dal Congresso nel 1990.

Valutazione 2023 – L’ultima valutazione, pubblicata nel 2023, ha evidenziato come il cambiamento climatico stia già imponendo costi crescenti agli americani, tra assicurazioni più care per eventi meteo estremi, rincari alimentari e spese sanitarie più elevate dovute a fenomeni come le ondate di calore. La sospensione del contratto con ICF mette ora in dubbio il futuro del prossimo rapporto previsto per il 2028, secondo quanto riferito da una fonte vicina al dossier citata da Reuters.

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