Savona: operaio cade da viadotto e muore in A6, riaperto dopo tre ore il tratto tra Altare e il bivio con A10

di steris

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La caduta, con un volo di oltre venti metri, sarebbe stata causata da un guasto ad un ponteggio

Savona: operaio cade da viadotto e muore in A6, riaperto dopo tre ore il tratto tra Altare e il bivio con A10

Un operaio è morto in un incidente sul lavoro in un cantiere della A6. L'uomo è caduto da un viadotto nei pressi della galleria Nigiu, compiendo un volo di circa venti metri, e non ha avuto scampo: il decesso è stato istantaneo. Secondo le prime informazioni, la caduta sarebbe stata causata dal distacco di un ponteggio.

L'autostrada è stata chiusa alle 9,30 e riaperta alle 12,48. Il traffico è rimasto bloccato per 1 km tra Altare e il bivio A6/A10 per Savona. Sul posto, un'ambulanza della croce bianca di Altare, i vigili del fuoco e l'elisoccorso.

Autofiori - Autofiori informa in una nota: "Con riferimento all’incidente mortale sul lavoro avvenuto oggi, lunedì 4 novembre 2024, intorno alle ore 9.50, all’interno del cantiere per l’ammodernamento del viadotto Nigiu, posto tra i caselli di Altare e Savona alla progressiva chilometrica 114+400, Autostrada dei Fiori esprime anzitutto il più sentito e profondo cordoglio ai familiari della vittima. Da una prima ricostruzione dei fatti, un addetto di un’impresa subappaltatrice impegnata nel montaggio di un ponteggio sotto l’impalcato del viadotto è precipitato da una altezza di circa 15 metri per cause in corso di accertamento. Tutte le attività sul cantiere sono state immediatamente sospese e sono stati prontamente contattati i mezzi di soccorso informando al contempo le autorità competenti. Inutile anche l’intervento dell’elisoccorso. La tratta autostradale Altare – Savona, direzione Savona, è stata chiusa al traffico alle 10.20 circa per permettere il recupero della salma". La riapertura alle 12,48, una volta terminate sia le operazioni di recupero del corpo dell'operaio caduto dall'impalcato sotto il viadotto che gli accertamenti.

LE REAZIONI

Cisl - Le prime reazioni arrivano dal mondo del lavoro. "È il sedicesimo morto nel 2024 nel nostro territorio - dice Luca Maestripieri, segretario generale della CISL Liguria -. Al nuovo presidente della Regione Marco Bucci, che è  “uomo del fare”, chiediamo di fare, fare insieme a noi la differenza. Fino ad oggi tutte le nostre denunce e i nostri appelli sono caduti nel vuoto ed è continuata la mattanza. Da molto tempo suggeriamo quelle misure che la situazione, sempre più grave in Liguria, richiede. Il mancato rispetto delle norme, il numero ancora insufficiente di ispezioni e sanzioni, la poca attenzione per la cultura della sicurezza, il ricorso sempre più sfrontato a lavoro precario e subappalti, sono fattori che impongono senza esitazioni l'apertura di un tavolo di emergenza. Invertire la tragica scia di sangue si può, non sono solo parole".

"Eventuali responsabilità per la tragedia di oggi saranno accertate da enti preposti e magistratura, ma noi crediamo che sia sempre più urgente contrastare insieme il fenomeno che anche quest’anno ha sparso croci e lutto sul nostro territorio» prosegue Maestripieri -. La CISL esprime dolore e vicinanza alla famiglia del lavoratore deceduto e auspica un incontro urgente col presidente Bucci".

UIL - "L’ennesimo incidente mortale sul lavoro, un volo di 20 metri dopo il cedimento di un'impalcatura,, ha messo fine alla giovane vita di un operaio di 26 anni che operava nel tratto autostradale A26 tra Altare e Savona. Da sempre chiediamo misure urgenti tra controlli, formazione e cultura della legalità, ma alla luce di tutte le richieste avanzate fino a questo momento, intorno alla sicurezza sul lavoro, non sono arrivate risposte e non ci resta che chiedere misure urgentissime agli enti preposti. Solo un mese fa abbiamo pianto un operaio di 39 anni morto a Genova, oggi si replica. Occorre far luce sull'incredibile strage che sta colpendo la Liguria tra appalti e subappalti e irregolarità varie. Nello specifico attendiamo le indagini, ma basta: la strage si deve fermare. Chiediamo giustizia perché, come abbiamo già ripetuto centinaia e centinaia di volte, un incidente sul lavoro non è mai frutto di una pura fatalità ma rappresenta la disattenzione generale di un sistema paese che non pone la vita al centro del suo sviluppo. Ed anche per questo andremo alla mobilitazione il prossimo 29 novembre. Ci stringiamo attorno ai colleghi e alla famiglia dell'operaio deceduto sul lavoro. - scrive Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria 

Paita - “Cesare Castelbarco era una gentiluomo di altri tempi. Sempre cordiale e sorridente, ricordo il suo impegno per Genova e la Liguria, come console onorario, come presidente di Filse e poi di Carige in una fase delicatissima. Con lui il confronto non era mai banale, aveva sempre un spunto intelligente da suggerire, una visione aperta per far crescere la città. Cordoglio e vicinanza alla famiglia”. Così la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva.

Ghio -
“L’ennesimo incidente sul lavoro nel tratto di autostrada A6 tra Altare e Savona, richiede che governo nazionale e regionale mettano in campo azioni più incisive per fronteggiare i rischi che ogni giorno decine e decine di lavoratori corrono. Bisogna affrontare in modo sistematico e urgente i temi della sicurezza sul lavoro, che deve essere una priorità dell’azione di governo. Oltre a rafforzare il personale di controllo occorre investire in formazione, salari equi e contrastare la catena di subappalti che rendono più difficili i controlli e il lavoro più insicuro.  Nello specifico, le condizioni delle autostrade liguri, con i numerosi cantieri che si protraggono da anni, rendono ancor più necessario agire con urgenza e con azioni mirate per prevenire ulteriori incidenti. Su questo la Regione deve intervenire in modo chiaro e come richiesto dai sindacati applicare la legge che chiede maggiore sicurezza in questo settore. Esprimo il mio più profondo cordoglio e vicinanza ai parenti del lavoratore e ai suoi colleghi". Così Valentina Ghio, parlamentare e vicepresidente Gruppo PD alla Camera.

Ziglioli - "Oggi si è verificato l’ennesimo infortunio mortale sul lavoro: un’altra vita strappata da questa "pandemia" che nella nostra regione e nel nostro paese ha raggiunto numeri impressionanti e non più tollerabili. Un giovane operaio ha perso la vita nel tratto autostradale A6 in provincia di Savona mentre effettuava lavorazioni nell’area interessata da un viadotto. Lavorava per una ditta in subappalto per Autostrada per l'Italia. Le statistiche ci dicono che 8 morti su 10 per infortuni sul lavoro sono di lavoratori di ditte in subappalto o precari. Il lavoro deve essere sicuro e pagato e i lavoratori formati. La formazione è un diritto e un salvavita. Vanno regolamentati i subappalti. Non è possibile che se sei precario o un lavoratore in subappalto la probabilità di morire sul lavoro aumenti vertiginosamente. Da tempo, e sempre inascoltati, come Partito Democratico Ligure chiediamo alla Regione Liguria di applicare la legge regionale in materia di Sicurezza, rafforzando gli organici PSAL, che sono sottodimensionati. Il profitto non può passare sopra ogni cosa. Non possiamo osservare minuti di silenzio e poi non attuare provvedimenti necessari e indispensabili. Le politiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro messe in atto dal Governo e dalla Regione non sono sufficienti a garantire la sicurezza dei lavoratori, servono azioni forti e concrete perché queste stragi non sono più tollerabili. Il Partito Democratico Ligure esprime il proprio cordoglio e vicinanza ai cari del lavoratore deceduto”. Così Simone Ziglioli, responsabile lavoro e formazione segreteria Partito Democratico Liguria.