Migranti, nei guai cooperativa nell'imperiese: truffa milionaria sui centri accoglienza

di Redazione

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Arresti e indagati a piede libero, imbrogliavano sul numero di ospiti: "Erano trattati come animali"

Migranti, nei guai cooperativa nell'imperiese: truffa milionaria sui centri accoglienza
Trattati come animali, facendo loro mangiare polmone e frattaglie di pollo che, dice il magistrato "non daremmo nemmeno ai gatti". E se si lamentavano, botte e umiliazioni. Con l'operazione 'Patroclo' la Guardia di finanza di Imperia ha messo la parola fine alle umiliazioni e alle vessazioni inflitte ai migranti ospitati nei centri di accoglienza gestiti dalla cooperativa sociale piemontese Caribù il cui responsabile con sorella e fidanzata e un avvocato di Torino sono finiti in carcere accusati a diverso titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e autoriciclaggio in concorso. È di 1 milione e 300 mila euro, su un importo complessivo di 1 milione e 700 mila euro di fondi pubblici erogati, la frode perpetrata. Le indagini, iniziate nel 2017 ha portato la Guardia di finanza a accertare l'appropriazione dei fondi erogati dalla Prefettura per la gestione quotidiana dei migranti. La frode si basava sulla comunicazione quotidiana di un numero maggiore di migranti presenti nei centri rispetto a quello reale e alla sovrafatturazione di costi solo parzialmente affrontati per erogare ai migranti i servizi previsti in base all'appalto pubblico. "Arrestate quattro persone che, facendo business sulla pelle degli immigrati, si erano intascate 1,3 milioni di euro. Altro che solidarietà. Complimenti alla Guardia di Finanza e alla magistratura per l'operazione. Tolleranza zero per i furbetti dell'accoglienza. Avanti così". Lo ha scritto sulla propria pagina Facebook il ministro dell' Interno Matteo Salvini, intervenendo sull'operazione della Guardia di Finanza di Imperia che ha individuato un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa i cui componenti sono accusati di essersi intascati buona parte dei fondi pubblici destinati alla gestione dei migranti. Tra i dieci indagati a piede libero dalla procura di Imperia c'è anche una ex funzionaria della prefettura di Imperia. Tra gli arrestati, un noto avvocato torinese. Il responsabile della cooperativa sociale Caribù, che ha sede nella provincia di Cuneo e che gestiva i due centri di è stato arrestato. Arrestata anche la sua compagna e sua sorella. Il responsabile, la sua compagna e l'avvocato di Torino sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa mentre la sorella di Morra è stata accusata di autoriciclaggio in concorso. "Tra i metodi per risparmiare c'era lo sfruttamento del lavoro e un trattamento inaccettabile delle condizioni fisiche e psichiche dei migranti. Il gip nella sua ordinanza scrive che venivano trattati come bestie". Lo ha detto il procuratore aggiunto Grazia Pradella illustrando l'operazione 'Patroclo' della Guardia di finanza che ha smantellato un'associazione a delinquere che gestiva due centri di accoglienza dei profughi. "Abbiamo delle intercettazioni dove si disquisisce sul tipo di cibo da dare e viene deciso di dare polmone e frattaglie per ottimizzare i costi: un tipo di cibo che probabilmente le persone non danno neppure ai loro gatti - ha detto Pradella -. Chi provava a ribellarsi, di questo abbiamo la prova in un'intercettazione, è stato picchiato e umiliato". "Abbiamo scoperto un sistema collaudato molto elaborato per cui due centri di accoglienza migranti in attesa di protezione venivano gestiti con metodi truffaldini e contrari a quello che è il senso di umanità delle cooperative onlus che dovrebbero badare non solo all'accoglienza ma anche al benessere fisico e psicologico dei migranti. In questo caso tutto ciò non è avvenuto". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Imperia Grazia Pradella Uno stratagemma, quello adottato dalla cooperativa sociale onlus Caribu di Cuneo, che consentiva di trattenere dal 50 al 70% dei contributi statali destinati ai migranti, denaro poi investito in società di famiglia dei presunti soci occulti. Sul ruolo della Prefettura, che aveva affidato la gestione dei due centri alla cooperativa Caribu, senza pubblicare alcun bando, e nonostante alla coop stessa mancasse uno dei requisiti indispensabili, cioè il fatto di esercitare l'attività di accoglienza migranti da almeno un anno, Pradella ha detto che "sul punto mi riservo di compiere tutti gli accertamenti che si renderanno opportuni in prosieguo. Certo è che sono mancati, quantomeno in parte i controlli: ci sono fatture che sono state rimborsate sei o sette volte per vari periodi. Inoltre, quando la struttura ospitava, 38 migranti veniva denunciata la presenza di 81 persone con l'appropriazione del relativo costo e quindi è chiaro che c'è stato un sistema nei controlli non adeguato".