Liguria, domenica 17 settembre apre la stagione della caccia tra le immancabili polemiche

di Stefano Rissetto

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Nel 2022, secondo dati ufficiali, i cacciatori liguri erano 12.019, di cui oltre un terzo nella provincia di Genova

Liguria, domenica 17 settembre apre la stagione della caccia tra le immancabili polemiche

Si apre anche in Liguria, domani 17 settembre, la stagione della caccia 2023/24, secondo il calendario varato dalla Giunta regionale lo scorso maggio.

Nel 2022, secondo dati ufficiali, i cacciatori liguri erano 12.019,  così ripartiti per provincia di residenza : 4.182 a Genova, 3.046 a Savona, 2.692 ad Imperia, 2.096 a La Spezia. Le prede più ambite nella nostra regione sono le varie specie di turdidi e la beccaccia.

La sezione ligure del WWF denuncia: "Sono numerosi anche quest’anno i problemi di mancata tutela faunistica, anche correlati all’impatto sulla fauna degli abbattimenti effettuati a scopo ludico. Non ci sono miglioramenti dal punto di vista gestionale del nostro patrimonio faunistico, anche con riguardo al passaggio di competenze e personale dalle Province alla Regione, a seguito della riforma “Delrio” del 2014".

"Da anni - proseguono gli animalisti - è carente la manutenzione delle tabellazioni perimetrali delle zone di divieto venatorio (parchi regionali, oasi di protezione, zone di ripopolamento); il personale di vigilanza prima in capo alle  polizie provinciali, ora soppiantato dal servizio di vigilanza regionale, si è ridotto ad un terzo rispetto a 15 anni fa, oltre ad essere destinato dalla politica prevalentemente al controllo del cinghiale, anziché al contrasto del bracconaggio, ancora intenso, soprattutto verso ungulati come il capriolo".

"Quest’anno è entrato in vigore anche il Regolamento europeo 2021/57 che, per la prevenzione del saturnismo indotto negli uccelli acquatici dal piombo rilasciato nell'ambiente, vieta l’impiego di cartucce a pallini di piombo in stagni, laghi, acquitrini ed altre zone umide. La Liguria è interessata da questi divieti soprattutto nei comuni di Luni e Sarzana, ove i contravventori rischiano la denuncia - conclude la nota WWF - per violazione dell’art. 674 del codice penale sul 'getto pericoloso di cose'".