"Liguria decrepita, sfondata da bare e fango": l'articolo che manda su tutte le furie i liguri

di Marco Innocenti

La replica dell'assessore Berrino: "Non fa nemmeno ridere. Fosse per me, lo inviterei per fargli vedere com'è bella la nostra regione"

Tutto è partito da un articolo, apparso sull'Huffington Post di sabato 19 febbraio, dal titolo "Elisabetta Canalis è l'unica che ha capito tutto della Liguria". Nell'articolo, l'autore Manuel Peruzzo, partendo dalla polemica sul cache della Canalis di 100mila dollari per pochi secondi di spot, mette nero su bianco una lunga serie di affermazioni che, in breve, hanno mandato su tutte le furie i liguri, soprattutto sui social. 

I liguri "sono più permalosi dei napoletani e dei romani (ma per fortuna lì dove vivono non c’è mai campo)" è la prima stoccata, la più leggera, tanto per scaldarsi. Proseguendo poi con "piuttosto che andare in Liguria, preferirei girare per il confine ucraino con la bandiera russa che mi esce dal sedere e un bersaglio sulla schiena", tanto che "quando la attraverso, incollo i cartoni della pizza sui finestrini per non doverla vedere". Poi arrivano le bordate, quelle vere, pesanti, che mescolano per così dire sacro e profano: "Una regione decrepita sfondata dalle bare e dal fango. Crolla tutto in Liguria: cadaveri, argini, ponti". 

Un articolo che voleva essere ironico e irriverente, magari anche per prendere qualche click in più grazie all'inevitabile polemica social ma che non è andato molto giù a chi invece su questa regione e sul turismo cerca di investire. "Io amo la polemica e la provocazione - ha detto l'assessore al turismo Gianni Berrino - ma dalla provocazione all'offesa la differenza c'è ed è molta. Io non capisco: la Liguria può piacere o meno ma denigrarla e denigrare la gente che ci abita proprio non lo capisco. Come non capisco il voler andare oltre per criticare semplicemente uno spot. Ironizzare sul fatto che in Liguria ci sono le code sulle autostrade? Va bene, ci sono ma non è certo colpa dei liguri che semmai le subiscono, come e forse peggio dei turisti".

"Non fa nemmeno ridere - aggiunge Berrino - Ci sono alcuni comici che ci prendono in giro, anche comici liguri, che ci dicono 'torta di riso finita', ci sta e fa anche sorridere ma trattar male così un territorio e i suoi abitanti non ne capisco il motivo. Anche il riferimento alle tombe crollate in mare [quelle del cimitero di Camogli, ndr] sono fatti spiacevoli che hanno colpito la nostra regione ma potevano colpire ogni altra parte del mondo. Scherzarci sopra non è bello. Fosse per me, lo inviterei in Liguria per fargli vedere com'è bella la nostra regione".

Oggi poi lo stesso Peruzzo ha rincarato la dose, con un secondo articolo dal titolo "È più pericoloso scrivere della Liguria che dei Casamonica", nel quale denuncia la violenza di molti commenti social nei quali i liguri avrebbero preso "a darmi del pelato, del frocio, del cesso [...], a dirmi che merito di morire perché non ho rispetto dei morti (non gli zombie che vivono in Liguria, le vittime del Morandi che non ho mai offeso: gli unici morti qui sono i neuroni di chi legge)". Per poi chiudere con una promessa: "Non chiederò mai scusa, ci ho lavorato troppo".