Le sei studentesse di Architettura smentiscono il Collettivo Cambiare Rotta: “Non collaboriamo con loro”
di Emilie Lara Mougenot
Le ragazze coinvolte nella vicenda del Dipartimento di Architettura e Design criticano il Collettivo per modalità e disinformazione e chiedono confronto istituzionale.
Le sei studentesse del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova, direttamente coinvolte nella vicenda del docente che usava la loro immagine per creare con l'IA e condividire fotomontaggi a carratere sessuale (adesso sotto indagine e sospeso), hanno scelto di prendere posizione pubblicamente per chiarire il loro distacco dalle modalità adottate dal Collettivo Cambiare Rotta. In una dichiarazione diffusa in forma anonima per motivi di tutela personale, le ragazze sottolineano la loro totale non collaborazione con il Collettivo, accusato di aver cavalcato l’onda dello scandalo, creando confusione e disinformazione.
Modalità contestate – “Riteniamo doveroso che gli studenti si confrontino con i Professori, con i Rappresentanti degli Studenti o, se necessario, con le Autorità competenti” affermano le studentesse, spiegando come il Collettivo abbia adottato un approccio che ritengono eccessivamente semplificativo e privo di tatto. L’accusa è chiara: la gestione della vicenda sta danneggiando non solo loro, ma anche l’immagine del Dipartimento e le indagini in corso.
Affidamento alle autorità – Le studentesse sottolineano di sentirsi supportate da figure competenti che hanno preso in carico il caso. “Siamo sicure che la vicenda stia passando per le mani di persone competenti… ci affidiamo totalmente a loro”, dichiarano, auspicando che il rispetto delle tempistiche e l’approccio professionale siano la via per una gestione efficace e rispettosa della loro situazione.
Richiesta di confronto – Il messaggio si conclude con un appello rivolto agli studenti dell’Università: la necessità di dialogo, ma attraverso i canali appropriati. “Chiediamo di rivolgersi a tutt* con la consapevolezza che chi girerà il messaggio non risponderà a nessuna delle vostre domande in merito”, precisano le firmatarie, ribadendo il desiderio di mantenere l’anonimato per tutelarsi in un momento delicato.
Circolazione del messaggio – Le studentesse chiedono ai rappresentanti degli studenti di diffondere il loro messaggio, confidando nel sostegno di chi li appoggia e nella consapevolezza che la loro situazione merita rispetto e attenzione.
L'incanamento continua - Dopo il presidio di giovedì sotto il Rettorato di via Balbi, gli attivisti di Cambiare Rotta continuano la protesta e sostegono la richiesta di uno sportello anti-violenza. Da lunedì gli stidenti del Colletivo mandano avanti l'occupazione all'università.
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