Genova, marito e moglie bloccati da un branco di cinghiali a caccia di cibo fra i cassonetti : il racconto a Telenord
di Redazione
Un'uscita serale si trasforma in una brutta disavventura: i malcapitati hanno dovuto attendere che gli animali fuggissero spaventati dai clacson delle auto
Ore 23.40 di sabato 23 luglio, circonvallazione a monte. Due coniugi non più giovani che abitano in via Domenico Chiodo tornano da una passeggiata a Castelletto con la funicolare Zecca Righi in compagnia di quattro amici veneti, una coppia con due ragazzine a cui hanno fatto vedere una delle perle di Genova, il panorama mozzafiato della città dalla Spianata. Non sanno però che di lì a poco mostreranno agli amici anche un altro lato tristemente famoso della città.
Si sono appena incamminati lungo la strada che dall’uscita della fermata della Funicolare San Simone porta verso le loro case, in prossimità del campetto “ex batteria San Simone”, quando sono costretti ad arretrare per un branco di cinghiali affamati che stanno prendendo a testate i cassonetti rovesciandoli: ne contano una decina.
Non vogliono verificare se sia vero che si possa passare in silenzio e senza muovere troppo le braccia per non correre rischi, non quando uno del gruppo è cacciatore e sa che se grugniscono per contendersi il cibo è meglio stare alla larga. Chiamano il 112, non sapendo come raggiungere la propria abitazione, ma parte una musichetta che li mette in attesa. Non c’è tempo, perché da Oregina un altro branco di cinghiali, attirato dall’odore degli avanzi delle pattumiere, galoppa lungo via Chiodo verso i bidoni della spazzatura ormai riversi a terra.
Per fortuna una signora apre ai malcapitati il cancello della propria villetta perché possano ripararsi in attesa di soccorsi e una macchina, accortasi di quanto sta succedendo, suona continuamente il clacson fino a quando il branco di cinghiali si dà alla fuga in strada. La via è libera ma ormai è mezzanotte e mezza. I coniugi si rifugiano finalmente in casa, giusto in tempo per evitare il ritorno dei cinghiali sul luogo del delitto fino all’alba. Ora se ne contano ancora di più.
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