Genova, l'esordio degli educatori nella movida: "Serve tempo per capire se funzionano"

di Edoardo Cozza

La novità al via nel centro storico per conciliare divertimento ed esigenze dei residenti. Viale: "Un lavoro che darà frutti nei mesi a venire"

Nel centro storico di Genova si è discusso tanto dell'impatto della movida e dell'esigenza di tenere sotto controllo gli eccessi del 'popolo della notte': il Comune ha attivato così un esperimento con otto educatori che stazionano vicino ai principali luoghi di ritrovo dei ragazzi e frequentatori dei caruggi per monitorare, studiare la movida e promuoverla in modo responsabile. 

Il progetto ha avuto avvio in questo fine settimana e vi ha preso parte anche Giorgio Viale, assessore comunale alla sicurezza: "Ho passato la serata con loro: instaurano un dialogo soprattutto con i più giovani e abbiamo raccolto anche le loro istanze: tendono a essere invisibili, a mescolarsi con i gruppetti della movida. Non è una tipologia di lavoro che dà risultati immediati, servirà del tempo per fare un bilancio e raccoglieremo i frutti nei mesi a venire". 

Qual è il loro compito nel concreto? Spiega Viale: "Agganciare gruppi di giovani, trovare soluzioni per conciliare la vita di chi abita nel centro storico e di chi vuole svagarsi dopo due anni di pandemia".