Genova, Acciaierie d'Italia: i lavoratori occupano gli uffici e proclamano 24 ore di sciopero

di Marco Innocenti

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La protesta di stamattina non ha avuto secondo i sindacati nessun riscontro. Anche una stoccata per Dello Strologo: "Basta proclami sulle aree dismesse"

Nessun riscontro dalla dirigenza di Acciaierie d'Italia di Cornigliano dopo che i lavoratori dell'ex Ilva che stamattina sono saliti negli uffici della direzione occupandola per alcune ore con l'obiettivo di chiedere garanzie sulla sicurezza.

E dopo una mattinata di attesa l'Rsu ha deciso di prolungare lo sciopero di stamattina per 24 ore.

Le segreterie di Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto al Prefetto di Genova Renato Franceschelli di convocare un incontro urgente con la direzione di Acciaierie d'Italia.

Per domani mattina intanto è stata convocata una nuova assemblea alle 7 davanti ai cancelli dello stabilimento.

Anche la giornata di oggi si era aperta conb una assemblea. I lavoratori si sono riuniti dalle 8 di stamani per le due ore di sciopero proclamate dopo l'incidente verificatosi sabato mattina, quando il cavo d'acciaio di una gru si è troncato di colpo, facendo cadere a terra un rotolo del peso di 10 tonnellate: non ci sarà nessun corteo di protesta per le strade della città.

I lavoratori chiedevano risposte sugli investimenti in materia di sicurezza all'interno della fabbrica, dove ad oggi lavorano ancora circa 950 dipendenti. "Qui si gioca sulla nostra pelle - ha tuonato in assemblea Armando Palombo, delegato rsu della Fiom Cgil - perché questa è un'azienda particolare, con il governo che tira da una parte e Arcelor Mittal che tira dall'altra. Ma noi siamo nel mezzo e rischiamo la nostra vita. Oggi abbiamo deciso di non scendere in strada, di non organizzare un corteo di protesta perché non sarebbe giusto ma faremo ugualmente sentire la nostra voce recandoci sotto gli uffici della Direzione, dove già in questo momento ci sono un centinaio di nostri colleghi".

"Vogliamo anche dire qualcosa alla politica locale - ha aggiunto Palombo - in particolare al candidato sindaco della coalizione di centrosinistra. E' l'ora di smetterla con i proclami sulla destinazione delle aree dismesse. E' arrivato il momento di affrontare i problemi dei lavoratori di quest'azienda. Lo diciamo perché forse è stato male informato, visto che qui, dentro le fabbriche, è da tempo che non hanno più contatti e collegamenti".

"La situazione ormai è paradossale - ha detto invece Nicola Appice, delegato rsu di Fim Cisl - Quella di sabato è stata l'ennesima situazione che, per fortuna, non ha causato delle vittime. Abbiamo chiesto che siano verificati tutti i mezzi, le funi e le gru perché questa è l'unica garanzia che possiamo avere. Vogliamo aprire un tavolo permanente per valutare se fermare le lavorazioni, perché così non si può più andare avanti. Questo è l'inizio di un percorso, non pensiamo che di colpo si risolva il problema ma questo percorso andava iniziato perché non possiamo permettere che si verifichino altri eventi come quello di sabato".