Energie rinnovabili dai gas: il futuro di idrogeno, biogas e biometano tra sfide e opportunità
di steris
La conferenza “Scienza a Seveso” esplora il ruolo di idrogeno e biometano nell’approvvigionamento energetico europeo, tra vincoli e innovazione
Nel cuore della crisi energetica europea, le soluzioni rinnovabili potrebbero vedere i loro orizzonti limitati da vincoli normativi. Idrogeno, biogas e biometano, fino a ieri protagonisti della transizione energetica, rischiano di diventare obsoleti entro il 2035. Un paradosso che ha sollevato preoccupazioni e riflessioni durante la conferenza “Scienza a Seveso”, dove esperti hanno discusso le sfide e le potenzialità di queste fonti di energia.
Idrogeno - Vettore energetico del futuro - L’idrogeno, considerato uno dei principali pilastri della mobilità e della produzione di energia sostenibile, è stato al centro dell’intervento di Vladimiro Dal Santo, ricercatore dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Chimiche. “L’idrogeno non è solo una fonte di energia, ma un vero e proprio vettore energetico”, ha spiegato Dal Santo. Questa definizione evidenzia la capacità dell’idrogeno di trasportare energia da una fonte a un punto di utilizzo, un aspetto fondamentale per il sistema energetico europeo. Tuttavia, le problematiche legate alla produzione e allo stoccaggio continuano a rappresentare ostacoli significativi per una sua diffusione su larga scala.
Biogas e biometano - Il recupero dei rifiuti - Un altro tema centrale è stato il biogas, che grazie al suo processo di produzione a partire dai rifiuti organici, rappresenta una delle soluzioni più sostenibili e praticabili per il futuro energetico. Barbara Barbarisi, rappresentante di Montello Spa, ha illustrato come l’azienda si occupi di recuperare plastica e organico per produrre non solo fertilizzanti, ma anche energia e biometano. “I rifiuti possono diventare risorse, contribuendo a una filiera di energia circolare che aiuti a ridurre la nostra dipendenza da fonti fossili”, ha affermato Barbarisi. Il biometano, una forma di gas rinnovabile, si sta rivelando una valida alternativa al metano tradizionale, soprattutto per il settore dei trasporti e delle industrie ad alta intensità energetica.
L’evoluzione delle politiche europee - Le nuove normative europee, però, potrebbero compromettere l’uso di queste energie rinnovabili. Il 2035 segna una data cruciale, in quanto la Commissione Europea ha già annunciato la possibile messa al bando di motori a idrogeno e biometano nelle automobili nuove. Un passo che potrebbe sembrare in contraddizione con gli obiettivi di transizione ecologica, visto che entrambe le soluzioni sono considerate tra le più promettenti per ridurre le emissioni di CO2. La decisione, se confermata, costringerà l’industria a ripensare le strategie di mobilità sostenibile, puntando forse su altre tecnologie come l’elettrico a batteria.
Il futuro dell’approvvigionamento energetico - La recente interruzione delle forniture di gas dalla Russia all’Austria ha mostrato quanto il settore energetico possa essere fragile e imprevedibile. Questo episodio sottolinea l’urgenza di diversificare le fonti di approvvigionamento e di promuovere tecnologie rinnovabili. L’adozione su larga scala di idrogeno, biogas e biometano potrebbe rappresentare una strategia vincente, ma solo se supportata da politiche lungimiranti e da un quadro normativo favorevole. La transizione energetica è un processo complesso che richiede una visione a lungo termine. Sebbene idrogeno, biogas e biometano siano risorse promettenti, il loro futuro dipenderà da una continua evoluzione normativa e tecnologica. Le soluzioni per il domani potrebbero già essere tra noi, ma è necessario che le politiche e le strategie si adattino velocemente a un mondo che cambia.
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