Ecobonus, Zotti: "Difficile per i privati ricevere l'anticipazione rispetto al pubblico"
di Alessandro Bacci
"Ci sono tanti modi per valutare un'impresa, poi ci sono tutti i rating d'impresa per essere valutati "verdi, gialli o rossi""
Noi sappiamo che nell'appalto pubblico se un'impresa inizia i lavori può chiedere un 30% di anticipo. Ma ciò non è nell'Ecobonus, fino a che i lavori non sono arrivati al 30% l'impresa non vede un centesimo, ma come fa a lavorare in queste condizioni? "Si organizza. Questo tipo di interventi in qeusto momento si dividono in due categorie, quelli portati avanti dalle multi utilities come Iren ed Eni e le imprese piccole possono lavorare in subappalto - afferma Sarah Zotti dell'ordine degli architetti di Genova - A quel punto il tema della cessione del credito e delle fiscalità è appannaggio della multi utilities, all'impresa spettano solo i lavori. Ogni volta che noi facciamo un lavoro e chiediamo l'anticipo dobbiamo lasciare una fideiussione. Se è vero che le compagnie di assicurazione sono ben propense a rilasciare queste dideiussione per gli appalti pubblici, così non è per i rapporti privati. Difficilmente si riesce ad avere l'anticipazione. Diverso è se l'impresa lavora con dei professionisti. Le banche con il superbonus al 110% diventano rpotagoniste primarie perchè possono fare una valutazione del contratto e discrezionalmente possono anche dare un'anticipazuione sui lavori. Ci sono tanti modi per valutare un'impresa e tanti validatori che lo fanno, poi ci sono tutti i rating d'impresa e poi si esce più o meno "verdi, gialli o rossi".
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