Depositi chimici, i sindacati: "Devono restare a Genova, serve chiarezza"
di Edoardo Cozza
Appello unitario di Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec. Bregata a Telenord: "Il 18 c'è il consiglio comunale sul tema: vogliamo essere auditi"
Nella partita dello spostamento dei depositi chimici di Carmagnani e Superba nel territorio di Genova, da Multedo a Ponte Somalia - ormai la soluzione indicata da Comune e autorità portuale - intervengono anche i sindacati, con un comunicato congiunto di Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec: “Sull’annoso problema dello spostamento delle aziende Carmagnani e Superba all’interno delle aree portuali di Genova, Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec, pur nella considerazione che, l’opzione zero così chiamata è stata esclusa dal Sindaco Marco Bucci in più occasioni, sono preoccupate da alcune dichiarazioni che vedrebbero fuori dall’area genovese le due aziende ed inoltre l’impedimento alle stesse di potersi sviluppare con i nuovi impianti mantenendo e migliorando la sicurezza degli attuali impianti. Ricordiamo che le segreterie non hanno mai dato indicazioni sulla individuazione delle aree, hanno altresì dichiarato da sempre che dovessero essere ricercate e trovate all’interno del Porto di Genova risolvendo e tenendo conto dell’impatto occupazionale delle stesse e di tutto il settore portuale che non può e non deve essere negativo. Chiediamo dunque un incontro ai capigruppo in Comune a Genova, vogliamo chiarezza”.
Ai microfoni di Telenord, il segretario di Femca-Cisl Genova Romeo Bregata aggiunge: "Il 18 gennaio è stato convocato un consiglio comunale ad hoc sul tema: vogliamo essere auditi perché serve trovare una soluzione in tempi brevi, che rispetti i canoni di sicurezza e tutte le altre normative".
Su un'ipotesi Vado Ligure, dunque di un trasloco al di fuori del territorio genovese, il sindacalista frena in maniera decisa: "Noi continuiamo a dire che eventuali alternative vanno trovate a Genova, da Voltri a Nervi, ovviamente escludendo le soluzioni che sarebbero impraticabili logisticamente. Parliamo della salvaguardia di circa 130 posti di lavori, vanno mantenuti sul territorio. Sappiamo che a Multedo non possono rimanere, ma il perimetro genovese è l'unica soluzione accettabile".
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