Consigliere della Lega inneggia al fascismo, poi esce dal partito

di Fabio Canessa

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Eletto nel municipio Medio Levante, dopo il post la polemica: "Bucci si dissoci"

Consigliere della Lega inneggia al fascismo, poi esce dal partito
Dopo il caso della consigliera comunale savonese Simona Saccone che in un post aveva celebrato la ricorrenza della fondazione dei fasci di combattimento suscitando la dura condanna del sindaco Ilaria Caprioglio e il caso dei manifesti anonimi attaccati a Rossiglione e a Genova (oltre che in molte altre città italiane) che hanno anche portato all'apertura di un fascicolo in procura, un post scritto da un consigliere di municipio riaccende le polemiche su revisionismo e apologia di fascismo. A scriverlo Igor D'Onofrio, eletto nel municipio Medio Levante nelle fila della Lega. Nei giorni scorsi il consigliere ha scritto un post inneggiando alla fondazione dei fasci di combattimento: "100 anni fa chi non accettò una vittoria mutilata che offese la patria, decise che fosse necessario unire le forze più dinamiche della società e nacque la più audace, la più originale e la più mediterranea delle idee!". In un altro post D'Onofrio attacca gli antifascisti definendoli "gli infami nipoti dei banditi" e ancora, a commento del manifesto che sanciva la nascita dei fasci da combattimento, scrive "La Storia, quella con la S maiuscola". Il consigliere del Municipio VIII Medio Levante di Genova Igor D'Onofrio "non fa più parte del gruppo Lega Salvini Premier". Lo ha annunciato la Lega spiegando in una nota che "la segreteria provinciale ha accolto la decisione di uscire dal gruppo da parte del consigliere e sta provvedendo a inviare comunicazione ufficiale al presidente del Municipio e al sindaco di Genova" Marco Bucci. "La scelta di uscire dal gruppo, come motivato dal consigliere stesso, nasce dalla volontà di non mettere in ulteriore imbarazzo il nostro movimento - spiega la Lega -. Le dichiarazioni espresse a mezzo Facebook, come ribadito personalmente al consigliere D'Onofrio, non rispecchiano i valori e la storia del nostro movimento: noi guardiamo avanti e non al passato" ha scritto il commissario cittadino Lega Alessio Piana. "E' vergognoso che di fronte a un consigliere municipale che inneggia al fascismo e a Mussolini - commenta il consigliere comunale del Pd Alessandro Terrile - non ci sia stato nessuno che abbia preso le distanze. A Savona il sindaco non solo ha preso le distanze da una consigliera della sua maggioranza ma ha ricordato che l'apologia è reato. Mi aspetterei la stessa reazione da parte del sindaco Bucci e del presidente del Municipio Vesco ma anche da Edoardo Rixi che a Genova è il massimo rappresentante della Lega, partito a cui D'Onofrio è iscritto". Per Terrile "un rappresentante delle istituzioni democratiche eletto dai cittadini che non si riconosce nei valori della Costituzione dovrebbe dimettersi o essere chiamato a farlo". Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle del Comune di Genova "prende con forza le distanze" dalle dichiarazioni del consigliere municipale della Lega Igor D'Onofrio che ha inneggiato e celebrato sui propri social network la nascita dei fasci di combattimento. In una nota auspica poi che dal sindaco Marco Bucci e da ogni altro gruppo consiliare "non tardi una netta condanna delle stesse visto e considerato che oltre ad essere deplorevoli sono anche in contrasto con ben due leggi italiane che condannano l'esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi fascisti". L'Anpi chiede al sindaco di Genova Marco Bucci "una volta per tutte, a nome di tutti i democratici e gli antifascisti genovesi, di dire apertamente a tutta la città e agli eletti che sostengono la sua amministrazione, come non ci possa né debba essere alcuna tolleranza verso chi insulta il suo stesso paese e la storia". Dal sindaco Bucci o dal presidente del Medio levante Francesco Vesco "non si registrano reazioni", segnala l'Anpi in una nota, "e questo è inaccettabile". Vasco è "lo stesso che la scorsa settimana si era fatto notare per la decisione di non pagare più le corone alle lapidi per i partigiani il 25 aprile, decisione rivista per intervento dello stesso Bucci", ricorda. "Troppe persone pensano che la colpevole disponibilità di forze di governo verso gli apologeti del neofascismo abbia fatto scattare l'ora del 'liberi tutti'. Noi come Anpi diciamo no - prosegue -. Seccamente no, sindaco: non vogliamo doverle ripetere, ogni pochi giorni, quali sono i doveri del suo ruolo in una città Medaglia d'oro della Resistenza e in un paese che grazie a quella Resistenza permette anche a personaggi squallidi di esprimere concetti inaccettabili". "Dopo la decisione del presidente del Medio Levante Francesco Vesco di non pagare le corone per le lapidi per il 25 Aprile, assistiamo ad una nuova allarmante dichiarazione da parte del Consigliere municipale Igor d'Onofrio, eletto con la Lega e vicino all'estrema destra, che inneggia i fasci di combattimento, rivendicando il fascismo come "Storia con la s maiuscola". Lo afferma la Camera del Lavoro Metropolitana di Genova che in una nota "chiede a gran voce una seria presa di posizione delle forze democratiche che governano la nostra città, affinchè si dissocino pubblicamente da tali affermazioni e comportamenti". "Mentre in questo periodo il mondo del lavoro e la cittadinanza sono impegnati nell'organizzazione di manifestazioni per ricordare il 25 Aprile e celebrare Genova Città Medaglia d'oro della Resistenza e i tanti che hanno donato la vita per la libertà e la democrazia nel nostro Paese, la Camera del Lavoro auspica che le Istituzioni cittadine difendano la nostra storia condannando chi la insulta" scrive ancora la Camera del Lavoro Metropolitana di Genova.