Confitarma analizza l'impatto delle sanzioni ai russi
di Edoardo Cozza
Imposte da Unione Europea e Stati Uniti d'America nei confronti del governo russo per l'invasione in Ucraina: effetti sui carburanti e sugli scambi commerciali
Il Gruppo Giovani Armatori ha organizzato il webinar ”US and EU sanctions in response to Russia-Ukraine crisis. The impact on the maritime sector”. I relatori dell’evento sono stati David Peyman, consulente presso DLA Piper LLP (US), ex Vice Assistente Segretario di Stato per le Controminacce Finanziarie e Sanzioni USA, e Chiara Enrica Tuo, Professore Ordinario di Diritto dell’Unione Europea all’Università di Genova e Partner presso lo Studio Legale Carbone e D’Angelo.
David Peyman, nel suo discorso intitolato “Navigating Russia Sanctions and Other High- Risk Jurisdictions: How to Mitigate Risk & Add Value in the Maritime Sector”, dopo una panoramica sulle recenti sanzioni contro la Russia (in particolare quelle che hanno un impatto su soggetti non statunitensi), ha illustrato l’evoluzione dal 2019 nell’atteggiamento del Governo USA rispetto all’attuazione e all’applicazione delle sanzioni spiegando come poter rispondere efficacemente alle stesse. In particolare, ha evidenziato che molte aziende si affrettano ansiosamente a reagire a ciascuna sanzione, invece di studiare un piano strategico a lungo termine. Peyman ha descritto come le multinazionali possano stabilire partnership con il Dipartimento di Stato e l’OFAC (The Office of Foreign Assets Control) per mitigare i rischi vigenti, anticipare quelli futuri e valorizzare il proprio business. “Il governo degli Stati Uniti preferisce che siano le aziende più responsabili quelle che possono intraprendere affari anche in giurisdizioni ad alto rischio, e a tal fine ha emanato disposizioni affinché le aziende con politiche conformi possano intraprendere tali attività”. La proficuità di tale approccio di mutuo coinvolgimento rimane valida anche guardando al futuro (per esempio rispetto a Cina, Iran e Venezuela).
Inoltre, Peyman ha precisato che il settore marittimo deve avere una visione chiara dei metodi di pagamento consentiti: la consegna materiale di dollari americani alla Russia non è consentita, mentre effettuare e ricevere bonifici con la Russia è permesso a meno che non ne traggano beneficio le entità russe sanzionate (è necessario uno screening costante dei soggetti in questione).
Per quanto concerne il commercio, è vietato importare petrolio, GNL o carbone dalla Russia in territorio USA (anche se i cittadini statunitensi possono ancora effettuare transazioni di petrolio russo in altri modi). Per quanto riguarda le esportazioni verso la Russia, si applicano rigide restrizioni di controllo: molti prodotti statunitensi non sono ammessi, compresi alcuni prodotti derivanti da tecnologie e proprietà intellettuali statunitensi.
Chiara Enrica Tuo, nel suo intervento dal titolo “Assessing the impact of the EU sanctions against Russia on the maritime sector: current status and future perspectives”, ha descritto i due tipi di atti giuridici attraverso i quali l’Unione europea sta imponendo sanzioni alla Russia. Tali atti sono stati adottati autonomamente dall’Unione, cioè indipendentemente da mosse preliminari del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il Regolamento (UE) n. 269/2014 è stato modificato più volte dall’inizio dell’aggressione russa, aggiornando quotidianamente l’elenco dei soggetti colpiti da divieti di viaggio e/o congelamento dei beni (oltre 800 persone e 60 entità ad oggi). Il 15 marzo è entrato in vigore il più recente quarto pacchetto di sanzioni, tra cui quelle emanate con il Regolamento 2022/428 del Consiglio che modifica il Regolamento (UE) n. 833/2014. Con esso si attivano importanti restrizioni commerciali riguardanti servizi e tecnologie nel settore energetico, dei prodotti siderurgici, dei beni di lusso (yacht e barche di valore non inferiore a 50.000 euro). Tra i precedenti vincoli si segnala l’Allegato XVI del Regolamento del Consiglio 2022/394 del 9 marzo 2022 (che modifica anche il Regolamento n. 833/2014), che vieta l’esportazione di apparecchiature di navigazione e di radiocomunicazione, nonché ogni servizio eventualmente connesso a questo tipo di esportazioni (nessun servizio di intermediazione, nessun finanziamento, nessuna assistenza tecnica).
Le sanzioni dell’UE colpiscono anche il Russian Maritime Register of Shipping (RMRS), recentemente inserito (Regolamento 2022/394) nell’elenco delle società statali russe soggette a vincoli finanziari. Conseguentemente a tale disposizione, il RMRS è stato espulso dall’Associazione Internazionale delle Società di Classificazione (IACS).
Concludendo il suo intervento, Chiara Enrica Tuo ha affermato che un importante quesito per il futuro, riguarda la possibilità che l’Unione europea – come il Regno Unito ha già fatto il 1° marzo 2022 – chiuda i suoi porti a seguito della risoluzione del Parlamento europeo che invita gli Stati membri a farlo per tutte le navi il cui “ultimo o prossimo porto di scalo si trova nella Federazione Russa”.
Salvatore d’Amico, Presidente del Gruppo Giovani Armatori di Confitarma, ha concluso il webinar affermando come entrambi gli interventi siano stati rivelatori: “Il vero cambio di paradigma è che affrontare le sanzioni significa lavorare sul “conosci il tuo cliente”. Conoscere la controparte è fondamentale per condurre un’attività responsabile e, in tal senso, le amministrazioni non vanno viste come antagonisti ma come partner”. “Questo è lo spirito del Gruppo Giovani Armatori – ha aggiunto Salvatore d’Amico – che funge da “forum formativo” per le sfide future, offrendo concrete opportunità di apprendimento a tutti i suoi membri”.
Mario Mattioli, Presidente di Confitarma, ha aderito all’evento evidenziando: “Dobbiamo seguire più da vicino queste tematiche all’interno dell’Associazione, anche per offrire preziosi servizi ai nostri soci. Ringrazio il Gruppo Giovani Armatori per queste interessanti e importanti opportunità per approfondire temi fondamentali e di grande attualità per il settore marittimo”.
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