Cimitero di Camogli, i vigili del fuoco: "La parte di falesia crollata è ancora instabile"
di Marco Innocenti
Mentre prosegue la ricerca in mare dei feretri, si monitora la stabilità della parete rocciosa anche con l'ausilio di una rete di sensori wireless
Le operazioni di ricerca a Camogli dopo il crollo di parte del cimitero sono suddivise in due fasi: la prima, condotta dalla Marina Militare, prevede la ricerca in mare dei feretri mentre la seconda si concentra nella parte emersa dove opera il personale dei Vigili del Fuoco. Francesco Filippone del Comando dei Vigili del Fuoco di Genova ci racconta nel dettaglio come stanno procedendo le operazioni di ricerca e messa in sicurezza della falesia.
“La parte di falesia crollata è ancora instabile - spiega - Fondazione CIMA e l’Università di Firenze hanno provveduto a fare uno studio sulla pericolosità del fronte di frana. Vi è quindi un monitoraggio strutturale collegato alla nostra postazione di comando avanzato posto sulla motobarca dei Vigili del Fuoco”.
Da lunedì è operativa la rete wireless di sensori per il monitoraggio della falesia. “Questo sistema ci dà il segnale di eventuali movimenti del fronte di frana. Parallelamente c’è un sistema di vedetta posto sia sul belvedere che a bordo della nostra motonave che visivamente controlla eventuali movimenti. Infine abbiamo i droni che permettono di fare valutazioni più puntuali”.
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