Chiavari, Tar boccia depuratore comprensoriale alla Colmata, sindaco Messuti: "Ripartire dal potenziamento impianto Preli"
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"Gli altri otto comuni, ad oggi sprovvisti di depuratore a norma, dovranno individuare un sito idoneo nel loro territorio"
Il sindaco di Chiavari Federico Messuti commenta la sentenza del Tar che ha bocciato il progetto di depuratore comprensoriale alla Colmata a mare e propone di riprendere il progetto di potenziamento dell'esistente impianto di Preli, riservato a soli tre comuni. Gli altri otto centri che avrebbero dovuto utilizzare l'impianto alla Colmata, secondo il primo cittadino di Chiavari, dovranno provvedere in proprio.
"Il Tar, con sentenza n. 832/2024 boccia il depuratore comprensoriale per 11 comuni a Chiavari. A questo punto la nostra amministrazione, che ha subito la decisione di Levaggi-Garibaldi-Orecchia, con la delibera n. 3 del 24 febbraio 2017 di Città Metropolitana, chiede - dice Messuti - che si riparta dal progetto che avevamo lasciato nel 2012, ovvero la modernizzazione dell'impianto di Preli per la depurazione delle acque dei soli comuni di Chiavari, Zoagli e Leivi, ad oggi già collegati. Gli altri otto comuni, ad oggi sprovvisti di depuratore a norma, dovranno individuare un sito idoneo nel loro territorio in cui realizzarlo. Il Comune di Chiavari non impugnerà la sentenza".
Il commento di Traversi (M5S) - "Accogliendo i ricorsi dei proprietari immobiliari, il Tar ha annullato il decreto dirigenziale della Regione. Dunque, ennesima brutta figura dell'Ente. Ed ennesima occasione mancata di fare la cosa giusta, cioè optare per impianti più piccoli al servizio delle singole città". Lo dichiara il deputato del M5S Roberto Traversi commentando la decisione del tar sul depuratore di Chiavari. "Da almeno 10 anni, come M5S, sia per la decisione di procedere con un impianto unico comprensoriale, poi dopo il voto della città metropolitana di collocarlo in colmata, diciamo che il progetto è sbagliato dal punto di vista di costi, tempi e impatto ambientale. Abbiamo ripetutamente sollevato la questione in comune, in Regione e a Bruxelles, dove è stata chiamata in causa anche la direttiva dell'Unione Europea contro le strutture obsolete: con Mariangela Danzì, già eurodeputata del M5S, avevamo rilevato come il depuratore di Chiavari facesse parte di un lungo elenco di scelte giurassiche rispetto a obiettivi e necessità dei territori liguri. Quando finalmente chi amministra vorrà ascoltarci, saremo come sempre a disposizione. Se non altro per evitare di sperperare i soldi dei contribuenti, visto che ora che Comune di Chiavari e Regione dovranno anche pagare le spese di giudizio in favore dei ricorrenti". dice Traversi. Che poi ricorda: "il depuratore di Lavagna è in infrazione, l'impianto di Preli ha esaurito ormai la corsa e tutto ciò è a discapito di mare e ambiente! E ora come nel gioco dell'oca bisogna ripartire da capo".
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