Cartone, a gennaio prezzi bloccati nonostante gli annunci di rincari
di Simone Galdi
Gli aumenti previsti per l'inizio del 2025 non trovano ancora riscontro sul mercato, secondo gli ultimi dati settoriali
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I prezzi del containerboard e del boxboard - materiali da imballaggio molto comuni in tutto il mondo - restano invariati, nonostante gli aumenti annunciati dai principali produttori nordamericani per gennaio. Secondo i dati pubblicati da Fastmarkets RISI nella sua Pulp & Paper Week, i listini di gennaio sono rimasti stabili rispetto a dicembre, confermando la difficoltà delle aziende nel far riconoscere gli incrementi di prezzo previsti.
Prospettive di mercato - All'inizio del mese, Fastmarkets aveva previsto che gli aumenti sarebbero stati applicati con successo, nonostante un mercato ancora debole nel terzo trimestre del 2024. Tuttavia, l'assenza di rialzi effettivi contraddice queste previsioni. Il 9 gennaio, Fastmarkets ha ipotizzato una stabilizzazione dei prezzi per il resto del 2025, dopo un aumento base di 60 dollari per tonnellata a gennaio.
Produttori e strategie - Almeno 13 produttori nordamericani hanno annunciato aumenti di prezzo tra i 60 e i 70 dollari per tonnellata di linerboard e tra gli 80 e i 90 dollari per tonnellata per il medium. Secondo un rapporto di Michael Roxland, analista senior di Truist Securities, i grandi produttori integrati stanno già applicando i nuovi listini, mentre i prezzi delle cartiere di medie e piccole dimensioni restano invariati.
Tentativi passati - Già nel 2024, molte aziende avevano tentato più volte di aumentare i prezzi, con scarsi risultati. Diversi dirigenti hanno attribuito questa difficoltà alla scarsa riconoscibilità degli aumenti nei dati di Fastmarkets, che registra solo gli ordini sul mercato aperto, una porzione che rappresenta meno del 10% del totale e che continua a ridursi.
Prossimi sviluppi - Nonostante la stagnazione di gennaio, alcuni operatori di mercato prevedono un incremento dei prezzi tra febbraio e marzo, in linea con le previsioni degli analisti. Secondo BofA Securities, gli aumenti potrebbero iniziare a concretizzarsi a fine gennaio o febbraio. Anche Truist Securities prevede un rialzo posticipato nei prossimi mesi, attribuendolo a una domanda in ripresa e ai costi di produzione ancora elevati.
Indice di riferimento - Un altro elemento di dibattito riguarda l'affidabilità degli indici di prezzo. Alcuni produttori stanno valutando l'abbandono di Fastmarkets RISI, giudicato poco rappresentativo delle reali dinamiche di mercato. Già nel 2024, diversi dirigenti avevano espresso insoddisfazione per la discrepanza tra i dati degli indici e le effettive condizioni del settore.
Domanda e offerta - Il settore cartario ha attraversato un periodo di domanda debole nel 2024, con un andamento in controtendenza rispetto ai soliti rialzi di prezzo che avvengono in fasi di crescita. Secondo Ryan Fox, analista di Bloomberg Intelligence, la domanda di scatole potrebbe tornare a crescere tra lo 0,5% e l'1% annuo nel 2025. Le spedizioni di marzo, ad esempio, potrebbero registrare un aumento del 3% su base annua.
Sovraccapacità produttiva - Un altro problema riguarda l'eccesso di offerta nel mercato del containerboard. BofA prevede che nel 2025 e 2026 potrebbero essere chiusi fino a 1 milione di tonnellate di capacità produttiva, oltre a quelle già dismesse negli ultimi due anni. Secondo Gabe Hajde, analista di Wells Fargo, la riduzione potrebbe raggiungere i 2,5 milioni di tonnellate nei prossimi cinque anni, con nuove capacità produttive non previste prima della fine del 2026.
Influenza dei dazi - Un ulteriore fattore di incertezza riguarda l'applicazione dei dazi commerciali. Le politiche annunciate da Donald Trump potrebbero introdurre nuove tariffe su materie prime e prodotti importati da Canada e Messico, con un conseguente impatto sui prezzi del containerboard. Le cartiere canadesi sono tra i principali fornitori di boxboard per il mercato statunitense, e un aumento dei dazi potrebbe colpire in particolare il cartone solido sbiancato (SBS).
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