Carige, i piccoli azionisti: "Non escludeteci dalla nuova banca"

di Fabio Canessa

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Il presidente De Fecondo convocato dai commissari: "Col 36% siamo il soggetto più importante"

Carige, i piccoli azionisti: "Non escludeteci dalla nuova banca"
Con il 36% di quote sottoscritte i Piccoli Azionisti non ci stanno a venir esclusi dalla 'nuova' Carige, quella che si configura se l'assemblea che dovrebbe venir convocata per fine settembre accetterà l'offerta del Fondo Interbancario e soprattutto quella della Cassa centrale Banca del Trentino che potrebbe diventare, a determinate condizioni, il partner industriale più importante. La possibilità di avere azioni a sconto però, chieste in contropartita dalla Ccb, "deve essere estesa anche ai vecchi soci. D'altra parte col 36% di azioni, seppur diluite con l'aumento di capitale, siamo il soggetto più importante". A parlare è il presidente dell'associazione Piccoli azionisti Silvio De Fecondo che rende nota la convocazione, arrivata giusto stamani, da parte dei commissari di Banca Carige per discutere alcune delle richieste dell'associazione. "Un segnale di attenzione - sottolinea De Fecondo - che ci auguriamo possa sfociare in termini concreti". Certo è che i Piccoli azionisti si augurano 'aperture' in questo senso: da tempo ormai supportano le vicende della Banca con fedeltà seppur con qualche ligure 'mugugno'. Farli rimanere 'scottati' non sarebbe un elemento positivo e in quel caso "ci faremmo sentire in assemblea - ha detto De Fecondo -: se non ci ascoltassero sarebbe un pessimo elemento in fase di rilancio della banca, ci sarebbe un dissenso molto marcato. Ma confido che i commissari facciano in modo di non trascurarci. Guardiamo a quel che verrà con grande attenzione".