Calcio spezzatino e pay tv, parte la crociata dei consumatori liguri
di Fabio Canessa
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Rimborsi per i tifosi? In diretta su Telenord con Adoc Liguria e i vostri interventi in diretta
È pronta a scoppiare la guerra dei consumatori liguri contro il calcio spezzatino. Il caso di Genoa-Milan, giocata lunedì alle 15 quando molti spettatori erano a lavorare, ha messo il dito nella piaga. Perché quando si sottoscrive un abbonamento (vale per le pay tv, ma anche per l’ingresso fisico allo stadio) non c’è alcuna forma di tutela per gli utenti.
Molti tifosi, nelle telefonate in diretta raccolte da Telenord, hanno reclamato il rimborso del match Genoa-Milan, disputato in orario inusuale e proibitivo. E le associazioni dei consumatori stanno studiando il da farsi. La battaglia, in particolare, sarà rivolta alle pay tv. “Chi paga 600-700 euro all’anno per vedere il calcio è totalmente privo di difesa – spiega Emanuele Guastavino di Adoc Liguria – e prima o poi in questo ragionamento dovremo coinvolgere anche la Lega”.
Potrebbe essere l’inizio di una crociata contro chi investe ogni anno centinaia di milioni per accaparrarsi i diritti del pallone in Italia. Ma anche contro l'intero sistema calcio. “Gli utenti delle pay-tv – continua Guastavino – sono diventati più schiavi di quelli del canone. Ti propongono un’offerta e te la devi tenere. Quest’anno, in pratica, vengono sottratte tre partite per ogni turno a causa dell’accordo con Dazn. E sappiamo che molti utenti non hanno una connessione decente, quindi devono rinunciare”.
Che cosa si può fare? Esiste un modo per tutelarsi? Ne parliamo alle 14.00 a TGN Informa su Telenord con Emanuele Guastavino, subito dopo l’appuntamento quotidiano con TGN Calcio. Sarà possibile intervenire con domande su Facebook ma anche chiamando in diretta allo 010.5532.781 o 0101.5532.782. Parleremo anche di mercato libero luce e gas e contratti telefonici nell’era della transizione al 5G.
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