Arresto Ferrero, spunta anche un'auto rubata: la procura sospetta che il furto sia servito a far sparire carte compromettenti

di Marco Innocenti

Società "usate come bancomat" e "sistematiche omissioni di pagamento di imposte e contributi previdenziali": nuovi particolari dell'inchiesta calabrese

Continuano a spuntare nuovi dettagli dalle carte dell'inchiesta della procura di Paola che ha portato, stamani, all'arresto di Massimo Ferrero ed altre 5 persone, fra cui la figlia Vanessa e il nipote Giorgio. Abbiamo fatto il punto dell'inchiesta con l'aiuto di Fabio Benincasa, cronista che sta seguendo le indagini dei giudici di Paola per il Corriere di Calabria.

"Dalle indagini spuntano anche episodi curiosi - racconta il giornalista - Un fallimento che sarebbe stato orchestrato con una serie di distrazioni dai conti di queste 4 società. Una in particolare sarebbe stata utilizzata da Vanessa Ferrero come una sorta di bancomat, con importi complessivi prelevati per oltre 740 mila euro. C'è poi un fatto particolare: tutti i documenti contabili delle società coinvolte sono sparite a causa del furto di un'auto, all'interno della quale era stata lasciata una borsa in pelle con tutti questi documenti. Registri contabili, conti Iva, insomma tutto il quadro fiscale delle società è sparito con questo furto".