Arcelor-governo, Landini: "Non pensino di fare accordo senza di noi"

di Marco Innocenti

"Noi vogliamo che si applichi l'accordo già firmato"

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E’ arrivata accompagnando nel capannone il sindaco Marco Bucci e il segretario della Cgil Maurizio Landini e l’accoglienza per Lucia Morselli, ad di Arcelor Mittal e padrona di casa, è stata di quasi totale indifferenza. Qualche fischio, invece, nel momento in cui è salita sul palco per il discorso di saluto nel giorno della commemorazione di Guido Rossa, assassinato dalle Brigate Rosse il 24 gennaio di 41 anni fa.

“Quella vuole solo tagliare le teste” ha gridato qualcuno dalle ultime file prima di abbandonare il capannone e farvi rientro solo alla fine del discorso, proprio mentre Morselli ha spiegato come “Guido Rossa abbia sacrificato la propria vita per un senso di lealtà nei confronti dell’azienda e del suo posto di lavoro che avrà sentito minacciato”. Accanto a lei, a fianco del palco, campeggiava lo storico striscione di Ilva Genova con il motto “Pacta servanda sunt”, tre parole che suonano quasi beffarde, visto il lungo braccio di ferro fra governo e azienda sulla minaccia di restituzione dell’Ex-Ilva ai commissari, con tutte le conseguenze che questo causerebbe. Alla fine del suo discorso, sono i timidi applausi di circostanza delle prime file a coprire i fischi ma basta attendere qualche secondo e la contestazione degli operai, civilissima peraltro, si fa sentire.

"E' una situazione molto complicata - spiega Maurizio Landini, segretario generale della CGIL riferendosi alla vertenza Arcelor-Governo - anche perché non c'è ancora un tavolo di trattativa ma al governo e all'azienda dev'essere chiaro che noi vogliamo applicare l'accordo firmato e di poter discutere un piano serio di sviluppo di un gruppo così importante. Quello che trovo singolare è che pensino di fare un accordo senza il consenso delle rappresentanze dei lavoratori".