Ucraina, Toti: "Giusto che il nostro paese mandi armi a chi si difende"
di Redazione
"Sento tante ipocrisie sull'argomento". Poi sui profughi: "Serve un censimento, a parte lo screening sanitario non sappiamo nemmeno quanti e dove sono"
"Sull'invio di armi all'Ucraina ho sentito ipocrisie, l'Italia è uno dei grandi produttori di armi del mondo, da Leonardo a Fincantieri fino a Oto Melara, abbiamo alcune delle aziende leader, se non forniamo armi a un Paese che si sta difendendo da un'invasione..".
Lo dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ad Agorà su Rai 3. "Lo facciamo per interesse economico e strategico del nostro Paese, in questo caso per l'interesse strategico dell'Europa, credo che francamente l'Europa abbia reagito come doveva reagire, con determinazione e senza isterismi belligeranti", sottolinea.
Poi un accenno ai problemi che l'arrivo dei profughi sta determinando. "Abbiamo chiesto al Governo un censimento di chi arriva dall'Ucraina, manca completamente la percezione di quante persone stanno arrivando. Salvo lo screening sanitario non sappiamo quanti e dove sono quelli che arrivano da noi, un controllo più preciso è indispensabile".
Per i profughi ucraini in arrivo in Italia "abbiamo proposto un'organizzazione simile all'autonoma sistemazione di protezione civile, cioè una somma da erogare alle persone affinché possano vivere dove ritengono, se i numeri dei profughi saranno grandi è difficile che il sistema 'Cas' delle Prefetture per i profughi provenienti da Lampedusa possa essere sufficiente", rimarca.
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