Sampdoria, Semplici: "Possiamo risalire, vedremo sino a dove"

di Maurizio Michieli

Il nuovo allenatore: "La chiamata di Accardi mi ha aperto il cuore, sto lavorando sulla testa dei calciatori"

A Bogliasco, la Sampdoria presenta il terzo allenatore della sua travagliata stagione: Leonardo Semplici incontra la stampa e spiega i suoi concetti calcistici di base, non nascondendo di essere arrivato in una squadra con profonde difficoltà.

Le parole di Accardi - In apertura di conferenza stampa, ha preso la parola il direttore sportivo blucerchiato Pietro Accardi: "Ringrazio Sottil, le cose non andate come speravamo. Sconfitta e responsabilità di tutti. Abbiamo sbagliato tutti. Oggi si volta pagina, nuovo inizio. Scelto e voluto Semplici per capacità tecniche e morali, esperto, ha vinto tanto e sa entrare nella testa dei calciatori. Grazie alla proprietà per le risorse messe a disposizione".

Invertire il trend- Dopo Accardi, è stato il turno di Semplici. "Sono arrivato per cercare invertire trend, sono felice, volevo rimettermi in discussion - ha detto il mister toscano - Sono orgoglioso di rappresentare questa piazza bella e gloriosa, spero di contribuire a riportarla in A. Il gruppo mi ha dato ascolto da subito. Sto studiando i valori dei calciatori e la chiave di ognuno. Sorprende una classifica così, non so perché sia questa. I colleghi prima di me sono bravi, non mi interessa cosa successo. Conta da sabato in poi, dobbiamo switchare".

Le difficoltà - "Siamo in difficoltà in difesa, ma lo sapevo e non mi lamento. Questa squadra è stata costruita per giocare con il 3-5-2 o 3-4-2-1, inizieremo così e poi vedremo strada facendo. Sono stati subiti troppi gol, dobbiamo provare a prenderne meno".

Obiettivo Play off - "Non faccio promesse, ma vedo la possibilità di risalire. Sin dove, lo vedremo. Sicuramente la società ha investito tanto. Pensiamo però partita dopo partita. Anche se alla Sampdoria bisogna pensare per il meglio".

Verso lo Spezia - "Non sto pensando all'avversario ma alle nostre problematiche. Domani valuteremo lo Spezia nei dettagli. Giocare nella Sampdoria non è come giocare da altre parti, voglio aiutare i ragazzi a essere più spensierati col sostegno del pubblico".

Questione Portiere - "Non ci sono gerarchie, decide il campo. Non è che se uno ha giocato tanti anni in A lo faccio giocare per forza".

Le punte - "Basta leggere il curriculum di Coda, Tutino e degli altri. Il mio desiderio è portare la squadra col baricentro più avanti per sfruttare le loro qualità, che sono importanti. Manca compattezza semmai. E questo dipende dal comportamento di tutta la squadra, dagli equilibri. La mentalità conta più dei moduli".

Pedrola e Kasami - "Kasami ha fatto un percorso importante e ha personalità, valuto di buttarlo dentro, vediamo se dall'inizio. Pedrola? Lo vedevo anno scorso, ha grande qualità in uno contro uno, sta crescendo di condizione".

Marassi - "Il fattore campo sarà determinante: da avversario ho sempre visto un pubblico eccellente, noi dobbiamo dare le soddisfazioni che merita. La squadra soffre anche la pressione, ma ai giocatori ho detto "c'è chi pagherebbe per giocare qui". Non devono pensarci troppo".

Testa giocatori - "Con lo staff e con Accardi ho percepito queste difficoltà. Portiamo avanti dei colloqui individuali per fare capire la bellezza di giocare qui. La testa fa la differenza. La rosa è di valore, cercherò di non darle troppe responsabilità. Se vinciamo è merito vostro, se perdiamo colpa mia. Ho detto così alla squadra. Dobbiamo trovare compattezza per risalire".

Gavetta - "Può aiutarmi, ho fatto tante esperienze belle e meno belle, ma mi sono arricchito di cose che spero di mettere a frutto. La chiamata di Accardi mi ha aperto il cuore".

Emozioni - "Le sento sì, perché alleno la Sampdoria, ho ricevuto tanti messaggi, è qualcosa di particolare. Sono calato al 300 per cento nella situazione, per società, squadra e me stesso"