Genova, il Portierato Sociale nel ghetto del centro storico

di Matteo Angeli

"Siamo in una zona ancora isolata, dove passa poca gente e dove ci sono meno attività commerciali" spiega Costanza Di Patrizi a "Fatti e Misteri"

Operativo da quasi circa sei mesi, il Portierato Sociale di vico Untoria, nel centro storico di Genova è ormai una realtà. Quel portoncino in piazza Don Gallo è sempre aperto, pronto a ricevere chi ha bisogno di qualcosa, chi chiede solo un'informazione o cerca un supporto pratico.

Gestito dalla cooperativa sociale Villa Perla Service con partner la Comunità di San Benedetto, a seguito di un bando di Fondazione Carige e Compagnia San Paolo, sta avebdo grandi riscontri.

"Siamo davvero soddisfatti - spiega Costanza Di Patrizi, una delle anime del Portierato Sociale ospite della trasmissione "Fatti e Misteri" di Telenord - all'inizio c'era diffidenza, la gente non si è aperta subito ora invece le cose sono cambiate, abbiamo grandi riscontri ogni giorno. Mi piace citare Stefania Volonghi la nostra portiera ufficiale, lei c'è sempre, è lei che accoglie tutti ogni ogni gjorno con sorrisi e simpatia".

Tante le iniziative già portate avanti in questi mesi."Abbiamo avuto la collaborazione del gruppo Yoga Solidale Genova per svolgere lezioni sportive all'aperto, un laboratorio di musica per bambini poi l'iniziativa della scatole di Natale che ha avuto un grande successo. Poi servizi di redazione curruiculum, aiuti con la burocrazia, lezioni di inglese, francese e italiano o semplici consigli".

Costanza e il suo gruppo hanno le idee molto chiare. "Il centro storico genovese è immenso e non tutto uguale. Nella zona della Maddalena c'è un discorso di riqualificazione e grande associanismo, nella zona del Molo i Giardini Luzzati e Teatro della Tosse, se si parla del "ghetto" e della zona di Prè si parla di una zona ancora isolata, dove passa poca gente e dove ci sono meno attività commerciali. Tra gli obiettivi del portierato sociale c'è anche quello di attirare persone che altrimenti non verrebbero in una parte di città che ha tanto da dare e raccontare. Non è che non ci siano risorse o persone di buone volontà che non abbiano voglia di fare qualcosa per il looro territiro ma è come se non riuscissero a fare rete. Ecco noi siamo per questo".

Durante i primi mesi di dicembre l’iniziativa dei “regali sospesi”  ha avuto un successo sraordinario. “Le Scatole di Natale è un'idea che è piacita molto - racconta ancora Costanza - Abbiamo avuto un riscontro enorme raccogliendo quasi 700 scatole in poco più di una settimana. Le abbiamo portate alle persone sole e che hanno bisogno di un sorriso".